Vanno affissi gratuitamente rispettando gli spazi assegnati alle varie liste ammesse alla competizione. L'elenco degli spazi si trova qui.
La legge sulla campagna elettorale vieta infatti in questo ultimo mese prima del voto ogni forma di affissione fuori dagli spazi del circuito elettorale e “ogni forma di propaganda elettorale, luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne indicanti le sedi dei partiti”.
La sanzione va da 103 a 1032 euro (per ogni manifesto) grazie alla depenalizzazione del reato che fino al 1993 era punito con l’arresto fino a sei mesi.
E' vietato quindi nell'ultimo mese, oltre a quello degli impianti privati, anche l'uso degli impianti comunali a pagamento SPQR, che una volta coperti con manifesti elettorali (che naturalmente non possono avere il timbro dell'ufficio affissioni in quanto vietati in questi spazi dal 25 gennaio) danneggiano il comune e gli acquirenti privati che hanno pagato anticipatamente al comune quello spazio. Vietati quindi, e totalmente abusivi e fuorilegge, anche tutti i gazebo.
Altro elemento: il Comune di Roma (o la Prefettura?) non ha provveduto a numerare le plance che così sono figlie di nessuno (ciascuna dovrebbe ospitare un manifesto ed uno solo) e vengono così occupate massivamente da tutti: passa l'attacchino di Tizio e occupa tutte le plance, poi passa quello di Caio e le occupa tutte lui coprendo i manifesti di Tizio. Rispettando le regole tutti avrebbero più visibilità dunque questi furfanti sono fuorilegge anche contro il loro interesse. Con le plance non numerate e di fatto abbandonate arrivano sulle stesse anche affissioni che non c'entrano niente: nella foto a Testaccio si evince sia che manca la numerazione, sia che una specie di squallida rassegna di kickboxing ha occupato tutte le plance abusivamente...