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Manuale dell’animatore sociale, per gli operatori di ogni qualifica e livello, di I. Bruno, Direttore coordinatore di Struttura Cra Villa Serena, presidente Anaste Bologna. R. Chattat, Professore associato, Dipartimento di Psicologia, Università di Bol...

Creato il 28 febbraio 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

MANUALE DELL’ANIMATORE SOCIALE Novità febbraio 2014MANUALE DELL’ANIMATORE SOCIALE


Dalla necessità di confrontarsi sul tema dell’animazione nelle strutture residenziali per anziani, attraverso un percorso sviluppato nell’ambito dell’Azienda USL di Bologna, si è concretizzato il progetto di realizzare questo libro, un primo passo per mostrare con ricchezza di saperi, competenze e conoscenze quanto cammino sia stato fatto nel campo dell’animazione sociale e la portata della sua rilevanza in situazioni di difficoltà fisiche e cognitive.Un manuale scritto da animatori per animatori. Comune terreno sono il linguaggio, l’esperienza, i beneficiari del lavoro quotidiano, le illusioni e le delusioni, la gioia sottile di un lieve risultato raggiunto, le proposte di attività mai inferiorizzanti o paternalistiche, la totale rinuncia al risultato perfetto a discapito della dignità di ogni singola persona, l’offerta del servizio e mai il protagonismo, la sensazione di non farcela più, la forza di trovare nuovi stimoli e “esserci” ancora e ancora con motivazione e serenità.

Un manuale per tutti gli operatori (di ogni qualifica e livello) che vivono la giornata lavorativa a contatto con persone che hanno qualche bisogno in più:

1. L’APPROCCIO ALLA PERSONA… CON DEMENZA.

2. FORMAZIONE ISTITUZIONALE/STANDARD DI RIFERIMENTO A LIVELLO NAZIONALE.

3. COME TRADURRE LA LEGGE IN AZIONE EFFICACE. SAPER DEFINIRE GLI OBIETTIVI NELLA CORNICE DELLA DGR REGIONALE DI RIFERIMENTO.

4. QUANDO SI GIUNGE IN ANIMAZIONE ATTRAVERSO IL PERCORSO DI RIALLOCAZIONE.

5. BUONE PRASSI E METODI.

6. I PILASTRI FONDAMENTALI DELL’ANIMAZIONE.

7. ANIMAZIONE GLOBALE: DAL COSA FARE AL COME FARE.

8. PROGETTAZIONE, TEMPO PERSO O RITROVATO?

9. PERCHÉ PROGETTARE.

10. EVOLUZIONE IN RELAZIONE ALLA GENESI DELL’UTENZA.

11. LAVORO IN SINERGIA: MOTIVAZIONE DELL’EQUIPE SOCIO-SANITARIA.

12. INTEGRAZIONE E TRASVERSALITÀ DELL’ANIMAZIONE.

13. L’APPROCCIO OLISTICO ALLA PERSONA.

14. INCONTRO-CONFRONTO TRA GLI ANIMATORI DI STRUTTURA.

15. CONDIVISIONE E SCAMBIO DI CONOSCENZE ALL’INTERNO DELL’EQUIPE – SINERGIA OPERATIVA FRA I SERVIZI.

16. DALL’APPLICAZIONE DELL’ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE UNA PIÙ VANTAGGIOSA QUALITÀ DELLA VITA.

17. SOSTENERE LA FATICA DELLA RELAZIONE CON GLI STRUMENTI INFORMALI.

18. FORMAZIONE DEL CAREGIVER NEI SERVIZI RESIDENZIALI PER LA TRASMISSIONE DELLE ATTIVITÀ POSTE IN ESSERE.

19. DISTURBI DEL COMPORTAMENTO, APPROCCIO NON FARMACOLOGICO.

20. IL BURNOUT.

21. IL PROFILO DELL’ANIMAZIONE. CITAZIONI, AFORISMI, FILMOGRAFIA.

22. L’INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E LA FORMAZIONE DEL VOLONTARIATO.

23. LA MANSUETUDINE ASSERTIVA.

24. QUALE L’EVOLUZIONE DEL SERVIZIO DI ANIMAZIONE E DELLA FIGURA DELL’ANIMATORE SOCIALE?
Allegato 1 – Il mansionario dell’animatore.
Allegato 2 – L’animazione nelle strutture residenziali.
Allegato 3 – Cos’è un Network Gestori.
Allegato 4 – Serata a teatro con i Qu.Em.
Allegato 5 – A braccia aperte, facendo silenzio, ardente di cura.


I. Bruno,
 Direttore coordinatore di Struttura Cra Villa Serena, presidente Anaste Bologna.
R. Chattat, Professore associato, Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna.
S. Canova, Responsabile area animazione Coop. sociale Ida Poli, formatore per animatore sociale.

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MANUALE DELL’ANIMATORE SOCIALE
Maggioli Editore • Novità febbraio 2014

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