Il solanum passa all’azione spostandosi attraverso il flusso sanguigno dal punto d’ingresso fino al cervello. In modo ancora non del tutto chiaro, il virus usa e distrugge le cellule del lobo frontale per poi replicarsi. E’ qui che cessa ogni funzione corporea. Il cuore si blocca improvvisamente e il soggetto infetto risulta morto. Il cervello malgrado ciò resta in vita in una sorta di letargo e il virus ne modifica le cellule dando vita a un organo del tutto nuovo indipendente dall’ossigeno. Eliminando il bisogno di questa risorsa cruciale, il cervello non-morto può utilizzare il complesso meccanismo di sostegno del corpo umano. Una volta completata la mutazione, questo nuovo organo rianima il cadavere dando luogo a un essere che dal punto di vista fisiologico non ha niente a che fare col corpo originale.
Non è mai stato trovato in natura un campione isolato di questo solanum. Acqua, aria e suolo di tutti gli ecosistemi del mondo ne sono sprovvisti. Le ricerche, ciò nonostante, sono ancora in corso…
Max Brooks, figlio di Mel Brooks e Anne Bancroft, ha messo insieme un libro piuttosto singolare che è semplicemente impossibile da classificare. Manuale per sopravvivere agli zombi si rivela un’oltraggiosa parodia e una guida di sopravvivenza a tutti gli effetti che prepara l’umanità per la sua battaglia finale con gli zombie. E’ così meticoloso e ben studiato che spesso è più spaventoso che divertente…
Brooks delinea praticamente ogni possibile incontro tra uno zombie e un umano, redige piani dettagliati per la difesa e l’attacco e tratta in modo particolareggiato di attacchi zombie del passato.
Mi aspettavo qualcosa di commerciale e scontato, ma Manuale per sopravvivere agli zombi mi ha sorpreso.
Twitter:@marcoliber
Max Brooks
Manuale per sopravvivere agli zombi
(traduzione di Stefano Suigo)
Einaudi
2012