Manuel Felisi, Laura Zeni, con un’opera di Andy Warhol: mostra Milano a Spazio Tadini con GONG OM – di Luca Pietro Nicoletti

Creato il 20 ottobre 2013 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

Manuel Felisi – opere in mostra a Spazio Tadini di Milano

Manuel Felisi, Laura Zeni: mostra Milano a Spazio Tadini con GONG OM 2013 – di Luca Pietro Nicoletti per Milano Arte Expo. La rassegna Gong Om prosegue a Spazio Tadini (vedi MAPPA) con un calendario fitto di eventi. Martedì 22 ottobre 2013 alle ore 20 un concerto di Paolo Tofani, fondatore degli Area – ingresso gratuito. Mercoledì 23 ottobre 2013 dalle ore 18.30 la presentazione in esclusiva di un’opera inedita di Andy Warhol – a vigilia della inaugurazione della mostra di Andy Warhol a Palazzo Reale di Milano – che tornerà a febbraio 2014, sempre a Spazio Tadini Arte Contemporanea, con la personale “Scepi Over Cross” di Franco Scepi. Ancora mercoledì 23 ottobre, dalle ore 20 a fine serata incontro con Luca Pollini che presenta il libro Musica Leggera anni di Piombo (edito da NoReplay) e conferenza con Cristiano Vassalli e Mario Castellani a cura di Fortunato d’Amico

Laura Zeni e Manuel Felisi. Immagini interne. Come si può restituire tramite immagini la dinamica di un mondo interiore? Laura Zeni e Manuel Felisi, le cui opere di fronteggiano in un segmento di esposizione presso Spazio Tadini (una vera e propria “mostra nella mostra” nell’happening dedicato anche all’Arte Orientale dal titolo GONG OM) propongono due possibili tracciati.

Mostre Milano 2013 – Laura Zeni a Spazio Tadini

In linea del tutto teorica, i volti umani potrebbero apparire tutti uguali, almeno per il fatto che si riferiscono tutti alla medesima struttura di partenza: un naso, due occhi, una bocca, una fronte e via dicendo. Una volta ridotto a forma archetipica, un volto è il medesimo, e può diventare, come nei lavori di Laura Zeni, un modulo ripetibile all’infinito. Non esiste, invece, un modulo universale per descrivere la forma del mondo interiore. Su questo punto, anzi, credo che il lavoro della Zeni riformuli quel problema, tutt’altro che nuovo, del rapporto fra l’anima e il volto.

Come di fronte a una sezione longitudinale passante sull’asse di simmetria verticale della testa, infatti, Laura Zeni propone un ritratto “Interiore”: il profilo umano è diventato un campo libero, cercando di tradurre con un libero abbinamento di forme, linee e colori quella moltitudine di umori interni. Non esiste più un “fuori”, anzi questo diventa assai poco interessante: il mondo esteriore può pure omologarsi alla ripetitività massificata, ma non il moto interno. In quel mondo di fantasia, di visualizzazione di sensazioni altrimenti invisibili, mille volti identici diventano mille spiriti totalmente diversi. Ciascuno di questi, poi, potrebbe contenerne, naturalmente, altri centomila.

Laura Zeni a Spazio Tadini

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Manuel Felisi lavora sulle dimensioni del tempo e della memoria. Come le operazioni di scavo interiore, infatti, il suo lavoro procede per stratificazioni, per sovrapposizione di immagini: nella dimensione senza tempo del passato, infatti, affiorano immagini senza un ordine razionale, ma secondo il libero flusso di coscienza.

Tradurre tutto questo in un’opera fissa duratura, come fa Felisi, significa congelare quel processo mentale, o meglio ricostruirlo come metafora visiva tramite montaggio di immagini. Non sarebbero stati sufficienti, a questo scopo, i soli strumenti offerti dalla fotografia, perché l’immagine esatta del mezzo analogico, da sola, ferma un momento, e non una sovrapposizione di eventi, e Manuel Felisi sembra voler raggiungere una diversa dimensione di racconto, come se quelle immagini, siano dettagli di architettura o gli spettrali profili degli alberi, affiorassero dal fondo della tela, o come se fossero rimaste intrappolate nella resina di cui l’artista ha fatto ampio uso.

È come se quell’immagine, interpolata fra matrici fotografiche e interventi di pittura, fosse allontanata dalla superficie del supporto, come se vi fosse inglobata, divenendo imprendibile, evocazione di un altrove. Non so quanto abbia senso chiedersi se queste immagini afferiscano al campo della pittura o a quella della fotografia: non ha più senso, infatti, porre dei netti steccati fra una disciplina e l’altra.

È la contaminazione fra linguaggi e immagini, in fondo, che permette uno scavo in profondità nelle trame del moderno.

Luca Pietro Nicoletti

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Spazio Tadini – in mostra Manuel Felisi

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MAE Milano Arte Expo -milanoartexpo@gmail.com- ringrazia Luca Pietro Nicoletti per il testo  sulle opere degli artisti Laura Zeni e Manuel Felisi e l’Ufficio Stampa di Spazio Tadini, Melina Scalise e Francesco Tadini per le immagini relative alla mostra GONG OM e alla notizia dell’esposizione dell’opera unica di Andy Warhol Bitter Campari 86, preview della mostra SCEPI OVER CROSS di Franco Scepi.


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