Mapo and the objects/1 - Brita

Creato il 24 novembre 2010 da Mapo
Da qualche giorno ho una Brita. Non è una prostituta russa, un nuovo modello di reflex o un'innovativa marca di lavastoviglie. Si tratta di una "caraffa filtrante che combina un design giovane e fresco con la comodità d'utilizzo". Fin qui ne sapete quanto prima.In sostanza è una brocca che filtra le sostanze presenti nell'acqua del rubinetto, peraltro già più che potabile e salutare come dimostrano decine di studi e di evidenze, e lava la nostra coscienza di consumatori raffinati (viziati?) che ormai bevono qualsiasi schifezza, purchè in bottiglia.La Brita è viola (ma è disponibile in varie forme e dimensioni), è comoda e non è così terribile come può apparire all'inizio. Basta farci l'abitudine.Il razionale? Provo a spiegarlo in maniera un po' schematica, anche perchè, mi fanno notare, questo blog sta diventando troppo prolisso:
- Risparmiare: i filtri intercambiabili costicchiano, ma durano parecchio e garantiscono un risparmio concreto rispetto a Levissima & Co, che permette di ammortizzare anche il (risibile) costo della brocca nel giro di pochi mesi;
- Riposare: diciamoci la verità, a nessuno, per quanto il supermercato possa essere nelle vicinanze, piace trascinare casse di acqua in bottiglia su e giù per scale e marciapiedi. Senza contare che, il più delle volte, l'impugnatura è scivolosa, fragile con uno smodato rischio di rottura (con conseguente rotolio di bottiglie in mezzo alla strada sotto le ruote di ignari ciclisti) e, non da ultimo, inspiegabilmente letale per le falangi delle nostre dita che, dopo poco, cominciano ad essere scavate da un solco rossastro e dolente!
- Non inquinare: siamo il paese al mondo in cui c'è il maggior consumo di acqua in bottiglia. Tutto ciò è vergognoso, anche perchè in Germania, Francia e altri paesi limitrofi non mi risulta che ai neonati spuntino orecchie in sovrannumero e capelli viola (il che, detto tra noi, potrebbe anche essere divertente). Bere acqua in bottiglia comporta che ci sia qualcuno che in un'industria con infiltrazioni mafiose e che tira avanti con macchinari obsoleti a gasolio, la imbottigli, qualcuno che la trasporti su e giù per l'Italia nei cassoni di camion stipati guidati da autisti potenzialmente ubriachi e letali per innocenti pendolari sulle autostrade e, non da ultimo, il fatto di avere vuoti ingombranti, estremamente rumorosi quando li si schiaccia e antipatici da gettare nei cassonetti della differenziata quando, in una sera di pioggia, si impossessano di tutto il vano sotto il lavandino. La faccio un po' tragica, ma in fondo so di aver ragione!
La Brita, l'ho letto sul sito, esiste dal 1966 (la tecnologia, non la brocca!) e non è ancora stata ritirata dal mercato. Mi sembra sufficiente per darle una possibilità. State certi che, se divento verde, vi faccio un fischio in tempo!

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