Assoggettata ad Aquileia fin dalla prima metà dell’XI secolo, Marano fu contesa dal Sacro romano impero e da Venezia nei primi decenni del Cinquecento. Passò definitivamente sotto il dominio della Serenissima nel 1543, sotto il controllo del doge Nicola Buccolo.
In effetti, a Marano troviamo ancora oggi tantissimi edifici dell’epoca della Serenissima, ed il più importante è la Loggia Maranese, una loggia chiusa con bugnato in pietra d’Istria, dove la comunità si riuniva. Un tempo sopra di essa sorgeva il Palazzo Comunale, sede delle principali decisioni, crollato nel Settecento per scarsa manutenzione.
Visitare Marano significa anche condividere le tradizioni mescolandosi fra la gente che a “San Vio” sale nelle barche della processione sul mare a ferragosto di ogni tre anni.
La Triennale è dedicata alla Madonna della Salute con la processione che porta la Sua statua in mare nel pomeriggio ed il suggestivo rientro la sera quando la barca emerge dal buio della laguna illuminata dalle esplosioni dei fuochi d’artificio.
Marano è anche tuffarsi nelle acque dell’Adriatico, perché, pochi lo sanno, c’è una spiaggetta dall’altra parte della laguna che pur rappresentando una continuazione del litorale di Lignano, appartiene ai soli maranesi: è Punta Faro, il luogo alternativo dove prendere il sole in assoluta tranquillità, raggiungibile anche con il servizio di linea via mare.
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