Marasche spiritose

Da Silva Avanzi Rigobello

Bisognerebbe sempre approfittare di quello che ci offrono le stagioni, ma io con le marasche non ci riesco mai!
Eppure è da più di mezzo secolo che mi porto nel cuore degli enormi vasi di vetro colmi di marasche e zucchero che magicamente diventavano leggermente liquorose dopo un’adeguata esposizione al sole.
Nel salotto buono dei miei nonni, venivano offerte agli ospiti nei bicchierini da rosolio, raccolte dal vaso con l’apposito cucchiaio dal lungo manico ricurvo, insieme a un vassoietto di savoiardi e il caffè fatto con la “napoletana”.
Era mio nonno Amedeo, il nonno paterno, che preparava queste delizie e si occupava di rincorrere il sole trasportando quei vasi di vetro spesso e verdino coi tappi sempre in vetro che diventavano “ermetici” grazie all’inserimento di un disco di “carta oleata” che impediva inoltre l’attrito contro la bocca del vaso.
Non ci sono segreti in questa ricetta antiquata e dimenticata, è di una semplicità infinita ma ha una caratteristica peculiare che rende difficile la sua esecuzione: richiede la continua esposizione dei vasi al sole per circa 6 settimane.
E qui casca l’asino perché le marasche maturano nel periodo in cui si va al mare… e chi sposta i vasi dunque da un davanzale all’altro durante le nostre vacanze?!
Quindi non riesco mai a prepararle, eppure mi vengono in mente ogni volta che le compro per consumarle a tavola.
Allora faccio come diceva il comico Daniele Formica in uno sketch famoso: “io maestro, tu fai” e vi insegno come procedere.
Naturalmente se deciderete di ascoltare anche questo suggerimento che vi do, utilizzerete i vasi Bormioli, più sicuri e più facilmente reperibili, prima sterilizzati.
Poi vi procurerete 1 chilo di marasche sane e mature, toglierete i piccioli e le metterete nei vasi scuotendole per accomodarle, poi le coprirete con lo stesso peso di zucchero semolato.
Tutto qua.
I vasi vanno tassativamente posti su uno dei davanzali ad est al mattino e nel pomeriggio saranno trasferiti su uno di quelli delle finestre che guardano ad ovest fino al tramonto, poi si ritireranno per la notte e il giorno successivo… si ricomincia.
Questo giochetto deve durare circa 40 giorni, sperando nel bel tempo, ma il risultato vi ripagherà del disagio!


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