E dunque dopo lunga ricerca la scelta e' caduta sull'Hotel Col Alto, proprio di fronte alla strada che porta al Passo Gardena. Forti anche del fatto che risulta terzo hotel (su 28 in Corvara) secondo TripAdvisor, eccezionale (9.3) su Booking.com ed anche su Venere e' tutto un complimento. Beh, direi che sono eccessivi. Quest'hotel vale 3 stelle (e non 4). Le camere sono "normali" (non tipiche), la colazione e la cena "normali" (ne' tipiche ne' speciali). Insomma con l'Armentarola e' un confronto impietoso. E costano uguali, oltretutto. Vabbe', oramai siamo qua e faremo di necessita' virtu', ovvero "stavolta mi hanno fregato, ma non vengo piu'" (vedere mia rece su TripAdvisor, per un quadro completo).
Cerchiamo di mitigare la nostra delusione, dopo aver riposto valigie bici ed esserci registrati, andando al ritiro pacco gara e vicina expo a Badia, usufruendo delle navette gratuite, efficienti e puntuali. L'expo e' il solito bazar, interessante il giusto, ma con qualche novita' sempre presente. Il ritiro del pacco gara e' una trafila burocratica un po' macchinosa, ma in venti minuti ho il mio pettorale, la maglia, e i gadgets in omaggio (superiori alla norma).
Certamente Corvara offre qualche spunto di interesse maggiore, rispetto alla zona dell'Armentarola, dove si era subito immersi nella natura: qui siamo in paese: possiamo vedere negozi, ed altri hotel (ovviamente). Il sabato mattina sono indeciso per un'uscitina in bici, ma poi propendiamo per una passeggiata fino a La Villa, seguendo il sentiero nel bosco. Alla fine saranno 12 km, appaganti come solo le passeggiate di montagna sanno esserlo.
Al pomeriggio relax e la mattina sono presto in griglia: decisamente avere l'hotel a pochi km dalla partenza e' un vantaggio notevole! Ieri ho preso una dolorosa ma necessaria decisione. Ero venuto qua per farmi il percorso lungo (quindi il Giau), ma le scorie di Nizza sono ancora presenti e per non aggravare la situazione faro' il giro corto (i 4 passi, cioe') molto in scioltezza, e lunedi in solitaria andro ' a farmi il Giau. Difatti affronto salite e discese con spirito diverso, godendomi il panorama come non mai e fregandomene altamente di classifiche tempi e gare.
Verra' fuori un giro splendido, dove la fatica e' sempre tantissima ma il godimento delle strade chiuse al traffico e' senza pari. Il Campolongo, il Pordoi, il Sella ed il Gardena mi scorrono sotto le ruote in poco meno di 4 ore (3.57), con tempi migliorati rispetto al 2010 di oltre 25 minuti e qualcosina in piu' (5') rispetto al 2011, quando ero -pero'- a quindici giorni da un Ironman (e non una settimana dopo). Soprattutto senza tutte le soste che ho fatto quest'anno per le foto... Il lavoro costante di giri massacranti di primavera sta dando i suoi frutti (meglio tardi che mai, si puo' dire!)
Sul traguardo anche Nicola Savino (cui porgo pubbliche scuse per averlo costretto alla foto-filmato che vede qui sopra), e dopo aver ritirato la medaglia, il cappellino e il gile', rientro in hotel per una bella doccia, dato che sono ancora le 10.30, estremamente presto per un ristoro finale che assomiglia molto ad un pranzo.
Poi, come da piano strategico, il lunedi (con un po' di calma dato che il tempo non e' splendido e ha portato anche qualche scroscio d'acqua), eccomi a Pocol per la scalata al Giau. Sorpresa, Pocol ha 3 parcheggi riservati ai relativi alberghi, un parcheggio sotterraneo (a pagamento) e non uno spazio per lasciare l'auto, scaricare la bici e partire. Lo trovero' dopo un chilometro dalla deviazione, comunque. Mi preparo e parto. Da questo lato, mi avevano detto, e' piu' facile, perche' sono 9 km (2 sono in discesa) contro i 13 del lato "Maratona". Sara'. Per me e' stata molto dura, piu' per l'irregolarita' della pendenza (comunque sempre sopra l'8%), che non per la lunghezza. Ma forse anche i 4 passi del giorno prima avevano stancato la gamba. Alla fine sono in cima, dopo una 70ina di minuti. Salita antipatica, ma in cima il panorama ammazza.