Marc Chagall a Madrid

Creato il 28 febbraio 2012 da Witzbalinka

Avvicinarsi ad un dipinto ora, in pieno XXI secolo, è senza dubbio un’esperienza unica, sapendo che viviamo in tempi in cui l’immagine digitale ha superato le frontiere dell’utilità e, sempre senza accorgercene, è cambiato il modo di misurare l’interazione visiva che abbiamo con il mondo, reale e virtuale. Dalla superficie dell’immagine capiamo idee, contesti, discorsi, sensazioni che con l’aumento della velocità dell’informazione sembano diventare sempre più confusi. Ma la cosa sicura è che le immagini non sono confuse e nemmeno si cancellano, piuttosto siamo in un momento in cui ogni pensiero, idea, informazione e codice d’espressione iniziano ad andare ad una velocità superiore, che a volte ci sorpassa.

Un esercizio per comprendere questo problema: soffermati a scrivere dopo lunghe ore di fronte ad un computer, ma con una matita o una penna. Cerca di essere il più possibile sensibile al movimento della tua mano e non pensare molto a digitare le lettere, fallo velocemente. Potrai vedere come la velocità delle tue mani non va di pari passo con i tuoi pensieri e che di conseguenza molte lettere ti mancano una volta che hai scritto. Non è una mancanza d’attenzione, è semplicemnete che nella realtà digitale i processi di trasmissione della conoscenza vanno sempre più veloci e continueranno ad essere più rapidi fino a sostituire la scrittura, il disegno, la pittura.

Quindi vedere un dipinto di Chagall per esempio, in tempi vertiginosamente informatizzati, risulta essere un lusso ed un’esperienza di un passato fittizio, che forse non c’è mai stato, col quale abbiamo ogni volta meno vincoli o relazioni. Dall’ingranaggio neoliberale, nel quale la condotta globale si annidia e ritorce, e da cui vogliamo uscire ma nel quale sembriamo tutti incapsulati, anche il vincolo con una superficie di olio e tela,  legno, tratti e colori, risulta essere un elemento di mercato,  collezione,  prodotto che si accumula in una galleria o in un museo grazie al mercato dell’arte. Inoltre, apprezzando la trascendenza dell’arte di Chagall, le superfici delle sue tele sono materiali, non digitali, sono il segno di un soggetto nella sua espressione più alta, soggetto in più decentrato, per le geografie, le politiche, le credenze.

La mostra di Marc Chagall  in corso a Madrid dallo scorso 14 febbraio presso il museo Thyssen-Bornemisza e la Fondazione Caja Madrid è la prima grande esposizione retrospettiva di quest’artista in Spagna, e vale la pena vederla. Nel Museo Thyssen-Bornemisza potrà trovare il meglio del lavoro del favoloso artista, opere degli anni in cui si trovava a Parigi e nella Russia della Rivoluzione, fino al suo esilio negli Stati Uniti negli anni ‘40. Dall’altro lato, nelle sale della Fondazione Caja Madrid, viene presentato il lavoro realizzato dall’artista negli Stati Uniti. Oltre ai dipinti saranno in mostra anche sculture, vetrate e ceramiche.

Per maggiori informazioni visita la seguente pagina web http://www.museothyssen.org/thyssen/ficha_artista/153


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