Marco Mancassola: “Non saremo confusi per sempre”.

Creato il 12 maggio 2011 da Libriconsigliati


Marco Mancassola

Quello del 7 maggio è stato un sabato soleggiato, ideale per uscire di casa e percorrere nuovi tragitti sfuggendo, impunemente, alla festa di San Nicola.

L’occasione per improvvisare una gitarella fuori porta – fuori Bari – è data dal reading dell’ultimo libro di Marco Mancassola, Non saremo confusi per sempre (Einaudi, 2011). Negli ultimi giorni il brillante giornalista e scrittore veneto ha fatto tappa in diverse città pugliesi: dopo Bari e Taranto, lo scorso sabato è stata la volta di Altamura.

L’appuntamento è al Club Silencio, un piccolo e interessante book cafè-libreria-internet point. Si respira l’atmosfera di complice intimità tra i presenti che, in un silenzio brulicante di curiosità, sono rivolti in attesa verso il leggio. Marco Mancassola ha il tono fermo e suadente di chi sa come catturare l’attenzione degli astanti, e al tempo stesso abbina la profondità della voce a uno sguardo che, fisso sulla pagina, blocca anche gli occhi degli ascoltatori. D’altra parte, contrariamente al precedente romanzo, La vita erotica dei supereroi, Non saremo confusi per sempre è la cronaca romanzata di alcuni degli avvenimenti più truci e cruciali della recente storia d’Italia. Un motivo più che valido per sentirsi tutti partecipi e chiamati in causa. Questi i fatti al centro dei racconti:

1978: a Cavallo, in Corsica, il giovane studente tedesco Dirk Hamer viene ucciso da un colpo di fucile che ha trapassato lo scafo dell’imbarcazione in cui sta dormendo. A sparare era stato Vittorio Emanuele di Savoia.

1981: a Vermicino, una piccola frazione a sud di Roma, Alfredo Rampi, sei anni da poco compiuti, precipita in un pozzo artesiano. Il fatto è seguito in diretta dalla televisione nazionale: è il primo caso di reality show italiano. “Alfredino” muore dopo due giorni e mezzo e il suo corpo verrà estratto dal pozzo solo 31 giorni dopo.

1992: alle porte di Lecco, Eluana Englaro, 21 anni, ha un incidente stradale mentre torna a casa da una festa con gli amici. Riporta lesioni gravissime e permane in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte sopraggiunta nel 2009.

1996: Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, ex mafioso, viene rapito dagli uomini di Giovanni Brusca ad Altofonte, in provincia di Palermo. Morirà dopo 779 giorni di prigionia e il suo corpo sarà sciolto nell’acido.

2005: a Ferrara Federico Aldrovandi, 18 anni, viene pestato a morte da quattro agenti di polizia mentre sta tornando a casa dopo un sabato sera trascorso con gli amici.

La lettura di ciascuna storia è arricchita da un sottofondo musicale composto ad hoc da Manuel Laperchia.

Non saremo confusi per sempre

Alla lettura segue un’analisi critica della narrazione da parte di Claudia Attimonelli e Luigi Abiusi. La prima lineare e pacata, il secondo appassionato e concitato, entrambi hanno messo in luce gli aspetti salienti dell’opera di Mancassola: il rilievo dato ai corpi come oggetti delle più disparate attenzioni e passioni; il ruolo determinante dei mass media nel mostrare la realtà obiettiva dei fatti insinuando, però, una lettura degli stessi che è rimasta indelebile nella memoria. E soprattutto la sorprendente capacità che Marco Mancassola ha dimostrato ancora una volta di avere non solo nel ripercorrere gli eventi al centro delle storie – tragedie personali divenute una sorta di patrimonio collettivo nazionale – ma anche nel dare alle vittime un’identità altra, al di là del loro truce destino, e una possibilità di salvezza.

Realtà e finzione, cronaca puntuale e commovente fantasia: un incastro perfetto tra due opposti che, attraverso la letteratura, conferiscono agli eventi un nuovo significato.

Mancassola porterà il suo reading in tutta Italia, in una fitta serie di date degna di una rock star (purtroppo non corredate da permanenze in hotel di lusso e groupies al seguito), come lui stesso ha ammesso al termine della serata.

Maria Grazia Piemontese per Libri Consigliati

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