Marco Travaglio a Riccione ne “L’ammucchiata”

Creato il 29 agosto 2013 da Valericcione @valericcione

Giovedì 29 agosto MobyCult chiuderà la sua XXIII edizione a Riccione, dove un prevedibile bagno di folla attende Marco Travaglio, al suo “debutto” nella Perla verde. Con lui, Pietro Caruso, giornalista del Corriere Romagna e saggista.

“L’ammucchiata” è l’ironico titolo dell’incontro, in cui Marco Travaglio, vicedirettore ed editorialista de “Il Fatto Quotidiano”, prenderà spunto dall’attualità politica per raccontarla da par suo in quattro “inciuci”: dalla caduta del governo Berlusconi al governo Monti (primo inciucio), alle ultime elezioni e alla rinascita di Napolitano (secondo inciucio), alla nascita del governo Letta jr. (terzo inciucio), alle prove tecniche di salvataggio di Berlusconi (quarto inciucio).
Ospite sempre molto atteso di MobyCult, a Riccione Travaglio ritroverà il “suo” pubblico. Alla cui partecipazione appassionata ha riservato un bel riconoscimento in “Colti sul Fatto”, nel 2011.

Raccontando la fase concitata del varo de “Il Fatto quotidiano” nel 2009, ha scritto infatti: «Il 27 agosto, doppia presentazione: parlo in un Lido di Marina di Ravenna (…) poi serata con Padellaro al porto di Rimini, nella rassegna della libraia Manola Lazzarini: 2000, forse 3000 persone.»

«Mi sono chiesta, più volte, quale sia il segreto di Marco Travaglio» ha scritto la giornalista Barbara Spinelli nella prefazione a quel libro. «Probabilmente quello svelato da Indro Montanelli, quando la prima volta lo incontrò e si chiese chi mai fosse questo personaggio che tanti dipingevano come un temibile Barbablù: ”No, Travaglio non uccide nessuno. Col coltello. Usa un’arma molto più raffinata e non perseguibile penalmente. L’archivio. (…) C’è un’altra versione della storia nazionale, infatti, rispetto alle contraffatte versioni ufficiali: una versione sommersa, negata, e Travaglio ne è il custode impavido da decenni» chiosa la Spinelli.

Un archivio capace di farsi memoria collettiva, cui Travaglio ha attinto anche per il suo ultimo spettacolo, ora in turnè, “È Stato la mafia”. Il racconto della stagione delle stragi, dal tragico attentato che costò la vita a Paolo Borsellino e alla sua scorta ai contatti tra i vertici di Cosa Nostra e alcuni esponenti delle istituzioni, alla nascita di Forza Italia, fino al recente intervento del Quirinale contro i magistrati di Palermo. Sul palco, accanto a lui, c’è Isabella Ferrari con le letture delle parole di un’altra Italia, quella di Giorgio Gaber, Pierpaolo Pasolini, Sandro Pertini, Ennio Flaiano e Piero Calamandrei.

«C’è chi si ostina a definire la trattativa ‘presunta’, ‘immaginaria’, ‘cosiddetta’» spiega Travaglio, «ma in questa storia di ‘presunto’ c’è solo lo Stato.»

Oggi, giovedì 29 agosto, alle 21.30 in  piazzale San Martino a Riccione, si conclude la XXXIII edizione di MobyCult con la presentazione dell’ultimo libro di Marco Travaglio.


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