Per anni Caterina lavora in un ufficio a Prato e vive serena con il suo compagno Stefano, taxista, noto sulla piazza con la sigla "Milano 25". Ma nell'agosto del 2001 il destino si mette di traverso: Stefano muore per un tumore ai polmoni lasciandole il taxi e l'eredità di un lavoro che lui riteneva "sociale". "Sarai tu 'Milano 25'", le dice poco prima di morire. E così è stato. Caterina lascia l'ufficio e raccoglie il testimone. Sulle prime è una risposta d'amore al suo personale dolore. Ma l'amore di uno spirito aperto e generoso come Caterina si espande presto, si apre al mondo, dilaga.Da qui la storia di Cateria prende una direzione molto particolare... ed oggi l'ho conosciuta.
Prende la guida di quel taxi "Milano 25" e in breve, oltre ad essere una normale auto in servizio pubblico, lo trasforma in un motore d'amore. Sul taxi di Caterina salgono Paolo e Barbara insieme alla loro figlioletta Costanza di tre anni. Fu proprio la piccola a scegliere "Milano 25" perché sul cruscotto c'era un enorme fiore e, chiacchierina com'era, raccontò a Caterina che aveva anche un fratello, Tommasino, ma che purtroppo era volato in cielo. Caterina viene a sapere che il bimbo era morto per un tumore cerebrale e che i genitori avevano dato vita ad una fondazione benefica per sostenere la ricerca sui tumori nell'infanzia, nonché la cura e l'assistenza dei piccoli colpiti da queste gravi patologie...
La storia la coinvolge al punto che da quel giorno iniziò ad effettuare corse gratuite per l'ospedale pediatrico Meyer, a favore dei familiari e dei bambini malati di tumore. Quelli che Caterina chiama i "super eroi" e che lei fa dipingere sul suo taxi. Quei bambini diventano personaggi da fumetto, disegnati (da Karin Engman) come loro stessi si immaginano (una gattina, un delfino, un lupo, un istrice…). Ognuno di loro ha il proprio particolare "super potere", tutti hanno quello di dare a Caterina (e a noi) una lezione di vita e la forza di andare avanti.
E' stata ospite del mio comune ed ha visitato due delle nostre scuole in una delle quali la sua visita è stata inserita all'interno del progetto LIBRIAMOCI, letture a voce alta nelle scuole.
Con tutti i colori dell'arcobaleno addosso ha fatto il suo ingresso catturando immediatamente l'attenzione dei bambini che probabilmente non hanno capito appieno cosa fa e, soprattutto, perchè.
Eh si.... perchè da quel giorno il suo è diventato un taxi speciale, un taxi all'interno del quale i piccoli viaggiatori possono lasciarsi avvolgere da un ambiente magico, divertente, indimenticabile ed anche le cure che li aspettano in ospedale diventano meno pesanti.
Prima che un passaggio sul suo taxi zia Caterina offre un sorriso, un gesto d'affetto e tanta allegria. Ed è quello che resta nel cuore di tutti coloro che la incontrano. E' stato un incontro con l'autore molto particolare, stavolta... e devo anche dire che in alcuni momenti mi sono commossa nel sentire i bambini relazionarsi con tanta spontaneità e purzza di cuore con una donna tanto speciale. Questo è il mio contributo per il Venerdì del libro di oggi e... vi lascio con un suo slogan... che dovrebbe essere uno slogan di tutti!