Nel precedente romanzo, Il diario proibito di Maria Antonietta , l’autrice si era soffermata sui primi anni dell’ancora principessa e sul processo di crescita che l’aveva portata a diventare la prima donna di Francia. Nel secondo libro siamo sempre a Parigi, nel 1774. Alla tenera età di diciotto anni, Maria Antonietta ascende al trono di Francia accanto al marito, Luigi XVI. La giovane regina è bella, elegante e raffinata, ha un sorriso ammaliante, occhi lucenti e una pelle bianca come la porcellana. A Versailles tutti ne ammirano il portamento e l’incedere leggiadro, ma dietro gli sfarzosi abiti di seta e le vertiginose acconciature, Maria Antonietta nasconde inquietudini e fragilità. Con il passare del tempo, la vita a corte si rivela noiosa e monotona, il re è assente e poco incline a soddisfare i desideri della consorte, che comincia così a frequentare personaggi discutibili. Abbraccia una vita di piacere e spensierata stravaganza, organizza balli in maschera, giochi d’azzardo, spettacoli teatrali. Si circonda di uomini frivoli e senza scrupoli, di cortigiani che la intrattengono e la distraggono. E quando Maria Antonietta tenta di riscattarsi, è ormai troppo tardi. Uno scandalo legato a una collana di diamanti fa precipitare la sua reputazione e le fa perdere il consenso del popolo, mentre una minaccia in grado di spazzare via la monarchia per sempre incombe al di là dei cancelli dorati di Versaille: la Rivoluzione.