Ricordate il film di Hitchcock o la precedente trasposizione con Orson Welles?
Rebecca, la prima moglie era titolato e su di lei è stato detto e scritto a iosa.Parafrasando il regista, ho deciso di titolare questo post Maria Luisa, la seconda moglie come tributo a Maria Luisa Asburgo Bonaparte, seconda consorte, appunto, del più famoso Napoleone Bonaparte, il nanetto corso Imperatore dei Francesi.
Maria Luisa diventerà sua moglie dopo il divorzio da Giuseppina, prima sposa del condottiero, sterile e troppo sofisticata per essere una degna regina di Francia.
Maria Luisa.
Miniatura di Jean-Baptiste Isabey
Infanzia e prima giovinezza
Maria Luisa, il cui nome completo era Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d'Asburgo-Lorena, conosciuta anche col nome di Maria Luigia nella provincia di Parma di cui fu duchessa, fu nipote di due dei figli di Maria Teresa d'Austria: Leopoldo II e Maria Carolina (quella stessa Maria Carolina che sposerà il Re di Napoli Ferdinando di Borbone, detto il Re Lazzarone, entrambi immortalati nel film di Lina Wertmuller intitolato, appunto, Ferdinando e Carolina).
Trascurata dalla madre Maria Teresa di Borbone, Luisl, come era chiamata in casa, crebbe circondata invece dall'affetto paterno, che stravedeva letteralmente per lei, considerandola la sua figliola prediletta, una cosa assai rara per l'epoca, quando i genitori spesso non sapevano neanche che faccia avesse la loro prole. Francesco la riteneva bellissima e perfetta, passando oltre il fatto che non lo fosse davvero, specialmente a causa dei lineamenti irregolari e del labbro pieno, segno tipico degli Asburgo.
La giovane arciduchessa fu educata in maniera piuttosto semplice, seguendo i dettami della religione cattolica, nell'intenzione di farne una ragazza timorata di Dio, educata e ubbidiente, il che si sposò bene con il suo carattere mite e remissivo. Studiò le lingue, in particolare il francese, lingua internazionale dell'epoca, e l'italiano, lingua madre dei suoi genitori, mentre il suo tedesco rimase sempre zoppicante e grammaticalmente incerto.
Maria Luisa amava il giardinaggio, la cucina, il ricamo e la musica, ma di queste tre passioni manifestante fin dalla fanciullezza e poi perseguite con impegno e dedizione durante la sua vita, tanto che lo stesso amore per le piante e i fiori l'ha resa immortale nella fragranza che ha commissionato ai monaci parmensi e che la nostra Luisa scelse come preferita: l'Acqua di Parma.
Maria Luigia, la "buona duchessa" di Parma.
Ritratto di Giovan Battista Borghesi
Per la giovane Arciduchessa l'Imperatore dei Francesi era solo un usurpatore, tratteggiato come l'Anticristo, mandato per sovvertire l'ordine dei Paesi e della Chiesa.
Inutile dire che non sprizzasse di amore nei suoi confronti, specialmente quando il Bonaparte, dopo le battaglie di Ulma e Austerliz, entrò a Vienna e la saccheggiò (come d'altronde fece anche in tutte le altre parti) mentre la casa imperiale fu costretta a riparare in Ungheria.
Ma è proprio a questo punto che il condottiero corso comincia a pensare un po' troppo [forse non la cosa che gli riesce meglio? Direbbero i maliziosi...], specialmente al gigantesco regno costruito: come ogni re e imperatore, adesso lui era resposanbile del territorio e della sua gente e questo lo rese uguale a tutti gli altri sovrani. Nella stessa ottica, temendo di non lasciare figli legittimi per la successione e di non avere una moglie degna di essere sovrana dell'Impero da lui creato, Napoleone divorzò da Giuseppina e prese moglie nella più prestigiosa casa regnante europea: gli Asburgo-Lorenda, imperatori d'Austria.
Napoleone, perchè sei tu, Napoleone?
Luisl, come detto, non amava Napoleone e si diceva anche innamorata del fratello della sua nuova matrigna, Maria Ludovica, unione caldeggiata anche da quest'ultima.
La trattativa però non andò a buon fine e, per quanto Francesco I amasse la sua bambina, il dovere politico superò quello di genitore e propose la ragazza al corso.
Napoleone, imperatore dei francesi.
Ritratto di Jean-Auguste-Dominique Ingres
Il diniego ostinato della zarina Maria Fëdorovna e l'attività politica di Metternich, che temeva un'alleanza tra Francia e Russia che asvrebbero potuto facilmente distruggere l'Austria con un gioco a schiaccianoci, fece sì che la scelta cascasse su Maria Luisa.
L'Arciduchessa non si rallegrò della decisione presa dai ministri, ma educata all'obbedienza, accettò pazientemente e con molta rassegnazione la sua sorte e impalmò per procura Napoleone.
L'Arciduca Carlo, fratello di Francesco I, svolse le veci di Napoleone e l infilò l'anello nuziale al dito, altrettanto fece lei.
Oltre a questi, furono benedetti altri 11 anelli nuziali di diversa misura, perchè nessuno conosceva lo spessore del dito di Napoleone, così registra il protocollo della cerimonia. Una volta giunti a Parigi, si sarebbe provveduto ad adoperare con lo sposo quello di grandezza ottimale.
Subito dopo iniziò la partenza verso suolo francese e Bonaparte volle che si espletasse la cerimonia della remise, costruendo una tenda in legno e stoffe di tre vani dove ufficializzare il passaggio della nuova Imperatrice dal suolo austriaco a quello franco; Napoleone fu esigentissimo e pretese che si seguissero gli stessi canoni che erano stati adoperati quarant'anni prima con Maria Antonietta, il che provocò, oltre ad una fiammata antimonarchica verso di lui, anche una certa confusione nella corte che, disabituata a certe formalità, non sapeva davvero dove sbattere la testa per iniziare preparativi ormai tanto desueti.
Napoleone volle dimostrarle la propria impazienza anticipando l'incontro, dopo aver galoppato velocemente sotto la pioggia, la raggiunse a Courcelles-sur-Vesles, mettendola decisamente in imbarazzo per tutta la durata del viaggio in carrozza fino a Compiégne, dove avvenne la presentazione ufficiale della nuova regina alla corte schierata.
Maria Luisa viene accolta a Compiègne.
Dipinto di Pauline Auzou
Infrangendo il protocollo di corte francese [ma intanto Napoleone non era un nobile e di certe regole se ne era sempre fregato, usando la tradizione solo a suo piacimento], Napoleone decise di consumare il matrimonio già il primo giorno a Compiègne. Intimorito però dalla reazione della sposa, educata secondo l'etichetta austriaca, che sebbene fosse borghese era anche figlia del Protocollo di Corte Spagnolo, il più rigido tra le case reali europee, egli incaricò la sorella Carolina di istruire la ragazza sui suoi doveri.
Questo ci riporta il condottiero nelle sue memorie scritte all'Elba:
Andai da lei ed essa fece tutto ridendo. Ha riso tutta la notte
Buon segno? Cattivo segno? Chissà...
Fatto sta che la mattina dopo Napoleone era raggiante: Maria Luisa era davvero vergine [scusate, perchè mai non avrebbe dovuto essere?] e Maria Luisa? Colei che fino ad allora aveva sentito dire cose ripugnanti del marito, scrisse al padre che "il dovere di moglie non escludeva il suo affetto di donna", cioè... Napoleone aveva fatto bene il suo dovere.
Tanto di cappello, non è da tutti con una ragazza timida e vergine.
Maria Luisa e l'Aiglon (aquilotto)
figlio di Napoleone.
Dipinto di Joseph Franque
L'imperatrice non sapeva che si parlava di lei in modo tutt'altro che gentile già in tutta Parigi: i bonapartisti preferivano Giuseppina, i repubblicani l'odiavano in quanto nipote della regina ghigliottinata, i monarchici non le perdonavano di dare, con le sue nozze una sorte di pseudolegittimità alla casata di Bonaparte [come se l'avesse scelto lei, vero? Ipocriti, è sempre facile accusare una ragazza timida e indifesa...]. E le sorelle e cognate del marito si rifiutavano di portare lo strascico del suo abito di nozze, chiamandola spregiativamente l'Austriaca (Autrichienne) come avevano fatto già per la regina ghigliottinata.
Napoleone iniziò subito ad affezionarsi a Maria Luisa, che da un lato ammirava per la nobiltà dei suoi natali, dall'altro per le virtù domestiche di cui era dotata. Maria Luisa si rivelava la moglie ideale per l'imperatore: educata sin dall'infanzia all'ubbidienza, era devota e affettuosa e non si intrometteva negli affari politici. Maria Luisa era, usando le parole di Napoleone, una «bambina deliziosa», dava del tu al marito con grande sgomento dei cortigiani e lo chiamava "Nanà" o "Popò" [vorrei proprio esserci per sentire questa donna chiamare Napoleone, colui che ha conquistato quasi tutta l'Europa, Nanà, doveva essere una cosa al limite del ridicolo ^__^, qualuno porti i sali al Ministro della Guerra!].
Napoleone II, Imperatore dei Francesi
detto l'Aiglon in Francia e Franz in Austria
Il parto dell'erede di Napoleone fu lungo e dolorosissimo per la madre e subito dopo la nascita, il bambino le venne strappato perchè fosse educato secondo i dettami della corte e del genitore. Luisa si lamentò molto di questa condizione, avvertendo sempre più la mancanza sia del piccolo che del marito, nel frattempo partito per la Campagna di Russia.
Post-Napoleone
Tutti sappiamo come andarono tristemente le cose per i due sposi: dopo la Seconda Reggenza Luisl e Napoleone non si videro più, solo lettere tra i due, che si confidavano le rispettive situazioni non proprio rosee.
Secondo la pace pattuita dopo la sconfitta, a Napolone veniva lasciata l'Isola d'Elba, mentre per la moglie, che era comunque un'Arciduchessa austriaca proveniente da uno stato vincitore, venne appositamente creato il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla.
L'ex Imperatrice dei Francesi risiedette spesso nel suo ducato prima dell'ufficializzazione della sua carica tramite il Congresso di Vienna, qui ella poté coltivare le sue passioni, nuovamente lontana dalla guerra che le suscitava ansia e affanni continui per sé e per i suoi cari.
Prima ancora della fuga di Napoleone dall'Elba, iniziò una storia d'amore con uno dei generali di suo padre, Neipperg, dal quale ebbe due figli: Guglielmo e Albertina, e che sposò in nozze morganatiche dopo la dipartita di Bonaparte.
Come duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, Maria Luisa, qui chiamata Maria Luigia, fu una figura molto amata.
Il conte di Neipperg,
marito morganatico di Maria Luisa
Benchè criticata dai ministri che Metternich le mandava, la duchessa era amatissima dal suo popolo e benvoluta per i mezzi con cui cercava di mantenere la pace e la serenità sui suoi territori.
Dopo diversi ministri troppo severi per i suoi gusti, arrivò a Parma un francese fedele a Metternich: Charles-René de Bombelles; sei mesi dopo il conte e la duchessa contrassero un matrimonio morganatico in gran segreto.
Su loro due, molto è stato scritto, ma visto che poco ci è giunto delle affettuosità di questi sposi, la maggior parte degli storici è concorde nel dire che il matrimonio fu più una trovata politica che un'unione d'amore, questo perchè permetteva ai due di avere sotto controllo l'altro potere forte dello stato, quindi Luisa poteva controllare l'influenza austriaca e Bombelles limitare le azioni che potevano essere considerate ribelli contro la casa d'Austria.
Considerazioni personali
Le nozze di Napoleone e Maria Luisa
Benchè, come sappiate, non sprizzi simpatia verso Napoleone, che per quanto mi riguarda è stato un nanetto insopportabile, devo dargli atto di aver avuto un carisma e un savoir fair particolari che lo rendono decisamente affascinante anche ai miei occhi, se si trascura la sua inclinazione guerrafondaia che non riesco proprio a perdonargli [tutte queste manie di grandezza...].La storia con Maria Luisa d'Asburgo è poco conosciuta rispetto alla più passionale e mondana Giuseppina, tra l'altro protagonista anche dell'Incoronazione a Imperatore, di Bonaparte, ma a mio avviso è una storia più naturale e meno artificiosa, che nel corso degli anni non è stata rimaneggiata per renderla una specie di Via col vento.
Eppure, per quanto Maria Luisa sia un personaggio insignificante e Napoleone mi stia un po' lì, la loro storia insieme mi manda in sollucchero.
Due caratteri decisamente opposti uniti dalla politica, come accadeva spesso, un'unione di compensazione, dove la nostra Luisa, così attaccata al padre, ha finalmente trovato qualcuno che potesse prenderne il posto nel suo cuore, un personaggio carismatico a sufficienza da affascinarla; allo stesso tempo il forte Napoleone, colui che non mostrava debolezze [a parte il nepotismo, certo] era letteralmente affascinato dalla mogliettina austriaca che, siamo sincerti, non era esattamente una bellezza, ma l'aveva conquistato tanto da permetterle di chiamarlo Nanà e Popò di fronte ai Ministri, trovando la situazione divertentissima e, in generale, vezzeggiando la sposina.
Ritratto giovanile di Maria Luisa
Forse il loro non fu amore, forse sì, questo non lo sapremo mai, fatto è che la loro vicenda si presterebbe grandemente ad un romanzo rosa, dove per una volta Giuseppina non è il centro dell'attenzione.Si sa che Luisa, dopo la morte di Napoleone, ebbe altri due mariti e un bel po' di amanti: dopo una vita passata al servizio degli uomini, anche lei voleva un po' godersela, in tutti i sensi e, come scrisse alla sua amica viennese, "la mancanza di un uomo nel letto si sente sempre, qualunque cosa egli voglia fare".
Il fatto che il rude Napoleone sia stato tanto affascinante, persuasivo e "dotato" da aver lasciato questo languore nella sua sposa, ci svela una parte del carattere di lui che spesso viene scordata, Napoleone era sinceramente e assolutamente deliziato dalla sua sposa e mai si pentirà della sua scelta.
Il fatto poi che Luisa sia rimasta incinta subito dopo le nozze, lascia intendere che i due imperatori consumarono alla grande il loro matrimonio, non certo come Luigi Augusto, Delfino di Francia, e Maria Antonietta, che impiegarono anni...
Forse lei non fu mai la femminilità fatta donna come la prima moglie, ma a modo suo seppe conquistaarsi il suo posto nel cuore del Bonaparte.
Dall'altra parte, non sono totalmente a suo favore perchè questa donna era davvero insaziabile di qualsiasi cosa le fosse offerto. Non solo golosa e spendacciona (che di per sé sarebbero difetti fino ad un certo punto), ma visceralmente attaccata alle cose materiali, tanto che il suo primo pensiero con la fuga da Parigi fu di perdere i lussi e i privilegi che le derivavano dal suo status di Imperatrice, non le importava nulla né della salvezza del figlio avuto da Napoleone, Napoleone II detto Franz, nè dell'incolumità del marito.
Maria Luisa, imperatrice dei francesi.
Ritratto di Jean-Baptiste Paulin Guerin
Luisa, ci viene detto, fu persona molto insicura ed impacciata, continuamente bisognosa della figura di un uomo che la sostenesse nel suo ruolo, prima il padre Francesco I e poi Napoleone: fu proprio quest'ultimo, evidentemente, ad abituarla troppo bene ed è anche per questi motivi che spesso ci viene ricordata come la donna che tradì Napoleone e, Napoleone stesso ce lo dice, quest'ultimo soffrì molto per quel suo comportamento perchè, sebbene non innamorato, era senz'altro affezionato alla moglie che aveva conosciuta tanto pura e delicata, debole e fragile e che si era trasformata nella più spregiudicata delle cortigiane (leggasi: prostitute).
Negli ultimi anni della sua vita, lontana dalla opprimente e rigida corte francese, libera dall'influenza austriaca o quasi e padrona di un suo ducato, Maria Luisa diede sfogo a tutte le sue passioni represse tanto a lungo che si trasformarono in vizi: non il gioco o la mondanità come Maria Antonietta, per i quali non era tagliata, ma il cibo, le vesti ricche e sontuose e, soprattutto, gli uomini, meglio se giovani, prestanti e dal fascino effeminato, questo creò scandalo sia in Francia (come già detto) che a Vienna, dove fratelli e parenti la ripresero per la sua sconsiderata condotta amorale.
Questa parte di Luisa, che non si mise nessun freno, non mi piace, benchè tanto amata, se dovesse essere considerata la sua vita privata, risulterebbe odiosa, negli ultimi decenni di vita.
Links e libri
Irmgard Schiel, Maria Luigia - Una donna che seppe amare e che seppe governare
Antonio Spinosa, Maria Luisa d'Austria - La donna che tradì Napoleone
Anna Mavilla, Maria Luisa d'Austria
Sergio Rossi, Maria Luisa d'Austria
Maria Antonietta Forum - Maria Luisa d'Austria, la pronipote
Così ci siamo allontanati un pochino dalla corte inglese, tanto per fare una panoramica anche su Napoleone e la sua storia che, sebbene abbiano riguardato prevalentemente Francia ed Europa, sono imprescindibili dalla storia di Settecento e Ottocento, che è stata segnata e manipolata dalle gesta del condottiero corso e, naturalmente, ha influito non solo sull'Inghilterra, ma su buona parte del mondo di allora.
Ci sentiamo presto,
ciao a tutti
Mauser