Sotto la curatela di Luca Beatrice espone alla prestigiosa Fondazione Mattalon in Milano. Da vedere!
L'idea della mostra ha il suo punto forte nella convinzione che ci siano, oggi, ancora buoni margini di esplorazione nell'ambito dell'iperrealismo. É indubbio che il criterio guida,in questo tipo di rappresentazione artistica, abbia sempre mirato alla “verosimiglianza” più estrema: un'arte come imitazione del reale, con l'obiettivo di fare apparire vero ciò che vero non è. Con la creazione visionaria in terza dimensione di altre realtà (virtuali),anche nell'arte il confine fra reale e non reale muta e diviene, in giochi e in ambiti, d'imbarazzante reciprocità; parallelamente le definizioni in uso per descrivere i nuovi percorsi e le ricerche sin qui intrapresi, appaiono talvolta inadeguate. Per Marica Fasoli la sfida, tecnica e concettuale, sottintende linee ed ambitidi definizione comunque e primariamente legati alla pittura e alle sue possibili contaminazioni con materiali diversi : opere pittoriche dove però la tela cessa di essere il semplice luogo dell'evento-rappresentazione per diventare essa stessa parte integrante dell'oggetto rappresentato; Lo sviluppo della mostra prevede una serie di opere per le quali l'azzeramento progressivo della percezione dell'inganno visivo, passa attraverso il sempre maggiore inganno tecnico e tridimensionale della percezione dello spettatore. Per alcune opere il profondo legame con la tradizione del trompe-loeil è evidente ed in parte voluto: vedasi alcuni elementi tipici come cordicelle, adesivi, fogliettini di carta impronte e pieghe. Tutti elementi che compartecipano alle definizioni di piano dove trasferire e catturare l'inganno della percezione. Parallelamente lascelta della scatola è una chiara citazione al soggetto contenitore che in tempi passati è stato variamente rappresentato nei suoi innumerevoli e diversi utilizzi ; ma l'attualità del lavoro di Marica Fasoli è invece lo sviluppo tridimensionale dell'oggetto contenitore nelle sue diverse definizioni: la pittura si trasferisce dal piano pittorico al volume dipinto per l'ingannevole gioco di pretesa oggettività. La scelta progettuale sembra circoscritta alla fascinazione dell'opera in sé e per se stessa e comunque solo marginalmente intrisa di preziosismi estetici ed accattivanti. Nell'ultima parte del progetto pittorico il distacco dalla tradizione del trompe-loeil è già avvenuto e manifesto: la tela diventa il luogo di un'azione risolta pittoricamente e parte integrante dell'oggetto tridimensionale; assistiamo ad una vera e propria contaminazione fra l'oggetto reale ed una propria componente dipinta: l'inganno si trasferisce nell'estrema difficoltà di scindere la parte reale dell'oggetto con quello altrimenti realizzato con la pittura.
Museo Fondazione Luciana MatalonForo Bonaparte 67, 20121 MilanoDal 29 Settembre al 22 Ottobre 2010Dal Martedi al Sabato 10,00 - 19,00From 29Th September to 22Th October 2010From tuesday to saturday 10,00 a.m. - 7 p.m.