MARCO BENVENUTI
Aveva «solo» due piantine di marijuana in casa: troppo poco per poter dire che si tratta di coltivatore e spacciatore di sostanze stupefacenti. E' con questa motivazione che il Tribunale del Riesame di Torino, accogliendo l'istanza presentata dal difensore avvocato Alessandro Brustia, ha scarcerato Roberto Maffei, 43 anni, di Castelletto Ticino, arrestato il 23 maggio e poi finito ai domiciliari nella sua abitazione.
Quella mattina i carabinieri avevano trovato due piante di canapa indiana in due vasi diversi: «Uso personale», aveva affermato Maffei, precisando che le aveva invasate a marzo per poi utilizzarle a ottobre. A maggio il gip di Novara invece aveva applicato la misura cautelare. Ora il Riesame ha annullato il provvedimento: «L'indagato ha ribadito l'uso personale.
Ma soprattutto la coltivazione riguarda due piante nel sottotetto della sua abitazione, senza che siano stati trovati strumenti per pesatura e confezionamento delle foglie per la vendita». In questa fase, mancando altri elementi indiziari, per i giudici torinesi Maffei non deve rimanere «detenuto»: ora è in libertà in attesa del processo.
Fonte: La stampa