La scheda pubblicata sul sito ufficiale dei Blues ieri poco dice di lei: nata in Russia e con doppia cittadinanza russo-canadese, si è laurata nel 1997 all’università di Mosca ed è entrata alla Sibneft, la compagnia petrolifera allora posseduta da Abramovich con il quale lavora da 16 anni. Si è trasferita da Mosca a Londra subito dopo l’acquisto del Chelsea nel 2003 e negli ultimi tre anni ha operato come rappresentante della proprietà.
Non così schiva come il suo datore di lavoro, Marina Granoskaia ha aperto sin dal settembre del 2007 una pagina Facebook dove si apprende del suo coinvolgimento nelle attività della Millhouse Capital, la holding britannica creata da Abramovich per gestire le sue proprietà nel 2001.
Nel formalizzare la sua posizione nel Consiglio di Amministrazione, il Chelsea ha, di fatto, aperto ufficialmente una linea diretta di comunicazione tra la società e Abramovich che si vede sempre meno spesso a Londra e non a caso la nuova prima donna del calcio inglese lunedì sedeva con il presidente Bruce Buck e il direttore generale Ron Gourlay alla presentazione di Josè Mourinho.