Published on settembre 15th, 2014 | by radiobattente
0In uscita il 30 settembre il nuovo album della cantautrice romana.
Un ritorno alla “Primavera” che la fece conoscere al grande pubblico, ma con uno sguardo più autunnale rispetto al passato
Una leggenda, o forse più semplicemente la botanica, racconta l’esistenza di un fiore capace di attecchire, coi suoi germogli, nei gelidi terreni invernali. Quel fiore, non a caso chiamato “Bucaneve”, è il preludio della primavera, la stagione degli inizi, metafora perfetta del risveglio e quindi della capacità di ripartire in condizioni sfavorevoli. Certo, parlare oggi di primavera, oggi che i cieli plumbei preannunciano un malinconico autunno, potrebbe sembrare fuori luogo. Eppure, a pensarci bene, l’autunno è simile alla primavera nelle intenzioni. Settembre, anticamera della stagione delle foglie secche, è il momento in cui, volente o nolente, si ricomincia.
Sembra saperlo bene Marina Rei, che, memore di quella “Primavera” che la consacrò al successo, sceglie la stagione simbolicamente avversa al risveglio per dare alla luce la sua ultima fatica artistica.
“Pareidolia”, che letteralmente vuol dire immagine apparente e che consiste nell’elaborazione fantastica di percezioni reali incomplete, è il titolo dell’ultimo progetto creativo della musicista capitolina. Un progetto che si presenta come un viaggio in un mondo onirico fatto di luci e ombre che si contendono in un serrato ping pong il ruolo di protagoniste. Un viaggio, che si snoda lungo il tema lirico e onnipresente dell’amore, ma che non rinuncia ai toni arrabbiati tipici del rap. E “Pareidolia”, brano che dà il nome all’intera raccolta, è un urlo nervoso in cui un“volta la carta” di deandreiana memoria invita al cambiamento.
Suggestiva,ancora, e ricca di rimandi cantautoriali la scelta di dare a un brano un nome di donna (Annarella). È un disco che vorrebbe forse essere aggressivo nei contenuti, ma che in realtà si rivela fioco nella forma. Un album, disponibile al pubblico a partire dal 30 settembre, che non si limita ad aprire conflitti, ma che si prodiga a risanarli nel momento in cui al “primo freddo dell’autunno” accosta il candore delle mattine di marzo. Un disco votato all’intraprendenza, tutto sommato, come dimostra il singolo che ne anticiperà l’uscita il prossimo 15 settembre, significativamente intitolato “Lasciarsi andare”.
Clelia Incorvaia
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