Marine Le Pen e l’infelice uscita su Twitter

Creato il 17 dicembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Punta sul vivo dal paragone “FN – ISIS” andato in onda su RMC, Marine Le Pen ha postato su Twitter immagini non censurate di esecuzioni, innescando le polemiche.

Doveva essere la sua risposta piccata ad una provocazione radiofonica, ma ha finito per trasformarsi in un “boomerang” estremamente dannoso per l’immagine della leader e del partito stesso: Marine Le Pen e il Front National sono al centro, nelle ultime ore, di una polemica che coinvolge la magistratura, Twitter, lo Stato Islamico e la famiglia di James Foley (il giornalista rapito in Siria nel 2012 e decapitato dall’ISIS del 2014).

Marine Le Pen ha postato su Twitter immagini di esecuzioni (più esplicine e cruente di questa) per rispondere alla provocazione giunta da RMC. Photo credit: dayblakelydonaldson via Foter.com / CC BY

I fatti, nell’ordine. Nella trasmissione andata in onda su Radio Monte Carlo e diretta dal giornalista Jean-Jeaques Bourdin, nella quale si presentava un libro di Gilles Kepel sullo Stato Islamico, è stato avanzata l’ipotesi di un possibile collegamento tra l’ascesa del Front National, la compagine dell’estrema destra francese guidata da Marine Le Pen, e il jihadismo francese che ingrossa le file dello Stato Islamico. Seppur esposto nei modi più cauti possibili, il sillogismo è stato immediatamente interpretato dai frontisti come un’equazione “Front National = Stato Islamico”. Furibonda, la Le Pen ha attaccato a testa bassa Bourdin, resosi protagonista a suo dire di un “inaccettabile scivolone” e, pochi minuti dopo, ha postato su Twitter immagini non censurate di prigionieri arsi vivi, uccisi in modo macabro e decapitati, con l’hashtag #Daesh c’est ça! (#QuestoèDaesh).

Le intenzioni di Marine Le Pen erano chiare: ‘no, FN non è come Daesh’. Ma questo tweet macabro, quanto meno irresponsabile, rischia di dimostrarsi un assist involontario al gruppo stesso: rendere pubbliche immagini usate propagandisticamente dall’ISIS su un profilo Twitter da oltre 800mila followers (sebbene le stesse siano facilmente reperibili su Google) dà una visibilità insperata alle azioni dei miliziani. Per questo ieri sera il Ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha allertato la sezione crimini informatici della polizia e la magistratura ha aperto un’indagine preliminare per il reato di «diffusione di immagini violente».

Come se non bastasse, la “sparata” di Marine Le Pen ha raccolto sdegno anche oltreoceano, poiché l’uomo decapitato che compare nelle foto non sarebbe altri che James W. Foley, giornalista americano vittima dei tagliagole del “califfato” nell’agosto del 2014. Il duro comunicato diffuso dalla famiglia, in cui si condanna “l’uso politico” fatto della tragedia del figlio, ha spinto la Le Pen e cancellare l’immagine incriminata, seppur sostenendo di non aver riconosciuto Foley nell’ostaggio rappresentato. Tuttavia, le altre due cruente immagini rimangono ancora in vista.

di Andrea SEVERINA

Tags:Francia,Front National,james w. foley,Marine Le Pen,radio monte carlo,siria,stato islamico,twitter

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