Lo ha affermato l'ad di Discovery Italia, Marinella Soldi, che e' stata sentita oggi dalla commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.
«A fronte in particolare della rapida evoluzione tecnologica e della multidistribuzione, sono necessari strumenti veritieri e completi che diano una fotografia veritiera e che siano uno strumento comune e condiviso per gli editori, utile anche per gli investitori», ha insistito Soldi, sottolinenando che «Discovery, al pari di altre emittenti, effettua diversi studi e ricerche di mercato dalle quali si evince che il mercato delle cosiddette nuove emittenti digitali e' spesso sottostimato in termini di indici di ascolto». «Abbiamo accolto con favore la decisione del Consiglio di Amministrazione di Auditel di triplicare il campione delle famiglie da 5.000 a 15.000 ma allo stesso tempo -ha proseguito Soldi- temiamo che queste misure impieghino troppo tempo per diventare operative. E soprattutto perche' questa decisione e' stata presa solo dopo che Sky ha annunciato l'avvio del proprio smart panel»
«Sarebbe pertanto opportuno -ha esortato l'ad di Discovery Italia- iniziare a pensare che ad occuparsi di rilevamento degli indici di ascolto, sia un ente o una societa'» purche' «composta solo da personalita' totalmente indipendenti» oppure che «preveda obbligatoriamente un coinvolgimento e una rappresentanza al proprio interno di tutti gli editori del mercato». A questo proposito soldi ha ricordato che «la legge 249/1997 affida all'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni la funzione di curare 'le rilevazioni degli indici di ascolto e di diffusione dei diversi mezzi di comunicazione'; e che 'laddove la rilevazione degli indici di ascolto (effettuate da altri soggetti) non risponda a criteri universalistici del campionamento rispetto alla popolazione o ai mezzi interessati, l'Autorita' può provvedere ad effettuare le rilevazioni necessarie'».
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