Mario Monti e la manovra, un colpo al cerchio e uno alla botte

Creato il 13 dicembre 2011 da Alessandrobaldini
Questa sospirata manovra, è nata sotto il segno delle buone intenzione, rigorosissima all'inizio, con la promessa in sede europea di apportare modifiche radicali a quelle che sono le problematiche italiane, viene ora rivista.
Si cerca di alleggerirla nei suoi contenuti, consapevoli probabilmente del fatto che le famiglie italiane sono in vera ed effettiva difficoltà a gestire i continui aumenti che le manovre di aggiustamento ai conti pubblici richiedono.
Ma al di là di tutto, l'attuale esegutivo, paga il prezzo di essere al centro di due fuochi precisi, da una parte c'è il fronte dei partner europei che chiede riforme strutturali e una linea rigorosa, che porti i conti in regola.
Dall'altra Mario Monti si muove su un fronte interno, quello delle riforme mediate con il fronte dei sindacati, con il fronte di tutte quelle categorie di lavoratori che dalla liberalizzazione di certi settori, probabilmente avrebbero un danno.
L'Italia per sua stessa natura è un paese molto particolare, guarda agli altri come l'esempio di quella modernità che insegue, ma quando poi di fatto si trova a dover fare i conti con quei problemi storici che l'affliggono di ferma.
Mario Monti deve agire sul fronte europeo cercando di non correre il rischio di perdere quella credibilità acquisita in sede europea con quella famosa lettera di intenti portata a casa dal precedente governo.
Dall'altra deve fare i conti, con quel fronte interno che bussa alla sua porta probabilmente per ricordargli che la gente fatica pur con tutta la buona volontà del mondo, a fare ulteriori sacrifici per mettere in regola i conti italiani.
Dall'altra, viviamo anche la contraddizione di una unione europea che parla continuamente il linguaggio delle banche e dei banchieri, chiedendo rigore e bilanci perfettamente in regola, ma dall'altra rimprovera il poco sviluppo dell'area euro.
La manovra di Mario Monti comincia il suo iter travagliato e lungo, fatto di lunghe ed estenuanti trattative, e allora scopriamo che l'Imu, la tassa sulla prima casa, subisce una evoluzione che ci dice la detrazione sulla prima casa sale fino a 400 euro, in base al numero dei figli residenti in casa fino ai 26 anni.
Gli aggiustamenti che verranno fatti saranno molti, e probabilmente ne uscirà una manovra che accontenterà un pò tutti, scontentando a sua volta tutti, la speranza è che il testo che esca, sia non la prova tecnica di una manovra correttiva tra qualche mese.
Buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini. 

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