Mario Monti lascia, Silvio Berlusconi torna

Creato il 09 dicembre 2012 da Webnewsman @lenews1

Berlusconi esce allo scoperto e si candida alle politiche del 2013

Il divorzio si è ufficialmente consumato e il presidente del consiglio Mario Monti ha deciso di gettare la spugna. La crisi politica che da diversi giorni attraversa il paese è infatti giunta al suo apice. Nello stesso giorno Silvio Berlusconi inizia le consultazioni politiche per lanciare la propria campagna in vista delle elezioni del 2013 e un amaro Mario Monti annuncia di volersi dimettere dopo il voto sulla legge di stabilità, spiegando di non poter più andare avanti.

Secondo un comunicato del Quirinale, che riassume un incontro d'emergenza con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Monti non ritiene più "possibile perseguire il suo mandato e di conseguenza ha espresso l’intenzione di dimettersi”, non prima di aver approvato il bilancio entro il 31 dicembre. Una sorta di monito, quello lanciato dall’ex commissario europeo, e di banco di prova per testare la coerenza e la capacità delle forze politiche che hanno sinora sostenuto il governo tecnico, instauratosi nel novembre del 2011, e il suo operato, a rispettare gli impegni assunti. La mancata approvazione della legge di stabilità, avrebbe conseguenze molto gravi per l'Unione europea e per l'Italia. Tutti i partiti  - centro-destra, centro e centro-sinistra -  hanno tuttavia dichiarato la propria intenzione a non voler ostacolare la votazione sul bilancio.

Poche ore prima, l'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, aveva annunciato di voler scender di nuovo in campo (si tratta della sesta volta!), presentandosi come candidato alle elezioni parlamentari di centro-destra nel 2013, che in linea teorica, dovrebbero tenersi a marzo. Il ritorno del "Cavaliere", il cui partito è sceso del 18% nei recenti sondaggi di gradimento, è ben lungi dal trovare unanime consenso, anche in seno alla stessa destra. "I dinosauri appartengono ad un'altra era geologica", ha commentato il presidente della Camera, ex alleato di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini.

La principale conseguenza di questa crisi politica è quella di forzare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad anticipare i tempi delle elezioni: verosimilmente , le prossime politiche dovrebbero tenersi nel mese di marzo (il 10) o, forse, addirittura a febbraio. Ma nulla è ancora ufficiale. L'unica cosa certa è che per consentire la campagna elettorale e indire nuove elezioni, deve trascorre un arco temporale compreso tra i 45 e i 70 giorni.

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, dopo il successo ottenuto alle primarie, è favorevole ma la decisione di accelerare i tempi e forzare il calendario elettorale, pone anche seri rischi in termini di instabilità dei mercati, rischiando di risvegliare le tensioni sui mercati obbligazionari. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha parlato di "rischio significativo" riferendosi al contesto politico-economico post-Monti. "La candidatura di Berlusconi è una forma di suicidio per la destra italiana, fatta eccezione per la Lega Nord vuole conquistare la Lombardia", ha detto Sergio Fabbrini, professore di Scienze Politiche presso la Luiss. Dichiarandosi pronto a uscire di scena prima del previsto, Mario Monti dimostra che egli non ha la minima intenzione di rimanere ostaggio del Pdl.

Sulla scena europea, Mario Monti viene salutato come un baluardo di stabilità e come l'architetto del risanamento sostenibile dell'economia italiana, la terza della zona euro. Secondo il Corriere della Sera, la decisione di rassegnare le dimissioni, aprirebbe le porte ad una discesa in campo, all'assunzione di un impegno concreto in politica: questa è la speranza dei centristi e di una parte della destra che non vuole avere nulla a che fare con Berlusconi e il "berlusconismo".


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