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Mario Vargas Llosa torna nel Perù: esce El héroe discreto, il suo nuovo libro

Da Rottasudovest
Esce oggi in Spagna e in tutta l'America Latina, El héroe discreto, il nuovo libro di Mario Vargas Llosa, edito da Alfaguara (19,50 € il prezzo di copertina, 9,99 € l'e-book). E' il primo libro di finzione dello scrittore peruviano dopo il Premio Nobel per la Letteratura, ottenuto nel 2010. E', soprattutto, il libro del ritorno nel Perù, a 15 anni da I quaderni di don Rigoberto, l'ultima opera ambientata in Patria. Da allora i lettori di Vargas Llosa hanno viaggiato tra la Repubblica Dominicana (Il sogno del caprone), la Francia e un Perù ricordato (Il paradiso è altrove), l'Europa, il Giappone e Lima (Le avventure della ragazza cattiva), l'Africa e l'Amazzonia (Il sogno del celta). Con El héroe discreto si torna nel Perù, a Piura e a Lima, due delle città più importanti della biografia di Vargas Llosa: nella prima ha trascorso la sua infanzia, nella seconda la gioventù e la maturità, prima dello scontro con Alberto Fujimori, che lo ha spinto a riparare all'estero e gli ha fatto ottenere la nazionalità spagnola. La storia è quella, parallela, di Felicito Yanaqué, un piccolo imprenditore di Piura, vittima di un'estorsione, e di Ismael Carrera, un ricco uomo d'affari della capitale, deciso a vendicarsi dei due figli, che hanno tentato di ucciderlo; entrambi sono descritti dalla casa editrice come "ribelli discreti, che cercano di far fronte al proprio destino, perché, tanto Isamel come Felicito, sfidano il corso degli eventi. Mentre Ismael sfida tutte le convenzioni della sua classe, Felicito si afferra ad alcune massime per sfidare il ricatto. Non sono giustizieri, ma sono al di sopra delle meschinità del loro intorno, per vivere secondo i loro ideali e desideri". La storia, spiega ancora la casa editrice, è un melodramma intenso, ricco di umorismo. Attraverso i suoi due personaggi principali, Vargas Llosa analizza il nuovo Perù, più prospero economicamente, con una classe media emergente, ma ancora alle prese con la corruzione e la delinquenza e con una società che non ha ancora superato le enormi disuguaglianze sociali e la povertà. "Il Perù, come altri Paesi dell'America Latina, ha vissuto un processo di sviluppo piuttosto notevole, che ha cambiato moltissimo la società" ha spiegato ieri lo scrittore in una conferenza stampa a Madrid "Uno dei temi del libro sono proprio le conseguenze negative che comporta lo sviluppo. Lo sviluppo economico, in quasi tutti i casi, porta la presenza delle mafie urbane, che approfittano della crescita economica per costruire imprese delinquenziali, che esercitano il ricatto, che offrono protezione in cambio del pizzo, che creano un ordine parallelo. Tutto è fonte e conseguenza di corruzione, il grande problema che oggi deve affrontare l'America Latina".  Uno dei suoi personaggi, l'imprenditore Yanaqué, si muove a Piura, una città a cui Vargas Llosa è legatissimo, ma che non ha riconosciuto al suo ritorno: "Mi ha impressionato tornare e non riconoscere la città dei miei ricordi, della mia infanzia. E' una città che è cresciuta enormemente, che si è riempita di alberghi e avenidas e in cui è sparito il deserto". Ed è in questa città in forte sviluppo che Yanaqué rifiuta l'estorsione; la sua figura è ispirata a una persona reale, un imprenditore di Trujillo che si è rifiutato di pagare il pizzo: "Sono questi eroi anonimi il vero motore di un Paese, più di quello che indica il PIL" ha assicurato lo scrittore "In tutte le società ci sono persone per bene, con convinzioni e principi, che si sforzano per comportarsi bene e non trasgredire i principi. Sono eroi anonimi, gente che non arriva nelle prime pagine dei giornali e dei telegiornali. Sono loro che fanno progredire una società. Non sono i militari che appaiono nei libri di storia, ma gli eroi qualunque, gente normale, in cui c'è questa dignità, sono loro che costituiscono una riserva morale per il futuro di un Paese".  Nel nuovo libro ritornano alcuni personaggi già presenti nell'universo dello scrittore peruviano: Lituma, di Il caporale Lituma sulle Ande, e don Rigoberto, de I quaderni di don Rigoberto. "Mi succede una cosa curiosa con i miei personaggi: alcuni quasi spariscono, ma altri sono molto presenti e quando torno a scrivere riappaiono, come a dire 'non mi hai utilizzato a sufficienza in quella storia'. Per questo alcuni tornano". El héroe discreto esce a tre anni dal Premio Nobel, ma Vargas Llosa non avverte la pressione implicita. Non intende farsi seppellire dal Premio ottenuto, ha spiegato più volte, e a Madrid ha confessato che gli piacerebbe morire scrivendo.

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