Sapientemente posizionati sul tavolo c'erano tutti gli strumenti del mestiere, dalla forbicetta, al togli-pellicine, alla lametta, fino al fantastico, straordinario e chi ne ha più ne metta "lucida unghie", che ho provato all'istante.
Ebbene, la storia di questo rito risale alla sua infanzia liceale, dove era già da tempo che aveva preso la mania di mangiarsi disperatamente le unghie, cosa a cui decise risolutamente di porre fine! Si mise quindi al lavoro con quel poco che aveva a casa, imparando quindi a fare tutto con il solo ausilio di una forbicetta (un tagliaunghie, ahilui, non era disponibile) e di una lima, fino poi, negli anni universitari a Milano scoprire nuovi e affascinanti strumenti per la manutenzione delle unghie.
Primo di tutti il leva pellicine, una sorta di piccolo forcone per levare quella sottile pelle trasparente che ricopre la base delle unghie (cosa che io tengo senza problema, ma sarà perchè, come ha detto lui, io ne ho poca e ho le unghie perfette) che lui usava a tentoni, con il rischio di cavarsi un dito, finchè non è arrivata Lorella che gli ha spiegato che va usato in modo circolare, ovvero seguendo l'unghia, potendo così levare tutto d'un colpo; ma lo strumento più splendido che Lorella gli fece conoscere è il "lucidator", che altro non è che una limetta di plastica a tre parti: rosa, bianca e nera.
Quella rosa toglie il grosso, quella bianca regolarizza, e quella nera lucida, effetto? Due-tre giorni di splendore!
Che ve devo dì? Io la amo!