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Mariolino: “Cronaca non ha quasi mai garantito il pluralismo”

Creato il 01 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Mariolino replica a Cortéz, che sostiene che Cronaca rappresentava un contraltare a La Provincia:

 

E’ qui che si sbaglia, caro Cortéz. Le questioni stanno negli uomini che le rappresentano. Molto più di quanto si creda. Non ho acredine contro Silla: ho solo fatto una fotografia di quel che è, di quel che è stato. La storia di un pezzo di giornalismo cremonese in cui è stato, ed è protagonista. Risottoscrivo che la libertà di stampa è morta, e non dal giorno in cui la ex testata del buon Mario ha chiuso definitivamente i battenti: Cronaca non ha quasi mai garantito, con le sue 1000 copie, il pluralismo. Prova ne è pure il fatto che nessun politico si sia stracciato le vesti o abbia condotto battaglie a difesa del pluralismo nella nostra provincia nei giorni bui in cui tanti giornalisti da 4 euri al pezzo restavano senza un lavoro. I protagonisti dei due cartacei (tre quando Cremona contava pure la Voce del vecchio Zignani ch’io ancora ricordo) che finivano sulle testate erano gli stessi. Ho memoria di lunghe interviste a Pizzetti sull’una e sull’altra testata, ad un giorno di distanza. Ho memoria quando a Crema (e a Casalmaggiore) sulle due testate suddette esisteva solo la maggioranza e mai l’opposizione. Memoria sinanche dei silenzi su tante questioni. Una su tutte, per lungo tempo, Tamoil. Che faceva pubblicità sull’una e sull’altra testata. Certo l’uno strizzava l’occhio a sinistra e l’altro strizzava l’occhio a chi in quel momento rappresentava il potere. E le cose – per lungo tempo, sino all’ultima tornata elettorale – sono state le stesse, anche se con accentuazioni diverse. Certo, la Provincia per tante ragioni, ha cavalcato varie ondate, Cronaca è rimasta un poco più schierata, ma non è questo il pluralismo a cui penso. I blog sono importanti, trovo nello Zignani tanti spunti di riflessione. Non sempre condivido le sue analisi, ma credo che sia realmente una voce libera e liberamente schierata. Ma un blog non è un giornale, né una TV. Mio padre non sa neppure che esista, mia madre non ha mai toccato un computer: entrambi però alla mattina sfogliano un giornale. Il pluralismo dell’informazione esisteva forse nel tempo in cui erano tre i giornali a darsi battaglia, ed uno dei tre era gratuito, per cui appetito da tanti. I tempi in cui Zignani scavava tra le delibere dell’Asl e del comune, torchiava i politici. I tempi leggevo di firme ormai scomparse a Cremona che martellavano i potenti di turno. Erano altri tempi. Non sono per nulla rassegnato, mi creda, Cortéz. Sono realista di natura. Condivido la sua tenebrosa visione dell’informazione cremonese e dell’accentramento che si sta delineando ma non il fatto che siano i blog, e il web l’unica strada per rompere l’accentramento e l’accerchiamento. Possono essere importanti, ma l’informazione è soprattutto altra. Ha l’odore della carta delle rotative, la dimensione di un tv color. Perché è quella che arriva a tutti. E credo pure che a Cremona, tranne che a quattro pirla (tra cui bonariamente includo me e lei), questa questione non interessi affatto…

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