Marmellata di prugne - Patrizia Fortunati

Creato il 28 agosto 2013 da La Stamberga Dei Lettori
I Contenuti

Preparo ancora, ogni anno a metà estate, la marmellata di prugne che, spalmata su fette di pane nero tostato, è stata la merenda delle mie figlie e, nei momenti peggiori, il nostro unico pasto. Per me lo è ancora oggi, anche se non più per necessità. Lo è per scelta. Perché sa di estati lontane.

La Recensione
Le conseguenze inaspettate dell'aiuto equo e solidale. L'autrice narra della storia di una bambina bielorussa, Lyudmila, accolta per dieci estati da una famiglia italiana nel quadro dell'azione di solidarietà scattata all'indomani del disastro nucleare di Cernobyl' (in realtà di Pripjat', in traslitterazione Ucraina), la centrale sita nell'oblast di Kiev distante 16 chilometri dai confini bielorussi. L'impianto della narrazione si basa sulla voce narrante della protagonista, la bambina nata nell'anno del disastro e poi divenuta anziana, in un futuro prossimo remoto nel 2077 in cui ella, vivendo gli ultimi giorni che le rimangono (nell'età figurata avrebbe 91 anni), riflette su quanto le è accaduto nel corso della sua esistenza. Dunque la tesi che l'autrice si sforza di dimostrare è di quanto e come sia stata determinante per una bambina di otto anni, proveniente da un povero villaggio di campagna, aver fatto esperienza di accoglienza in seno ad un'affettuosa famiglia italiana. E su questo nulla da dire. Quello che stona nella narrazione, se pur scritta in un fluente italiano, è l'insistenza con cui questa tesi viene ribadita a parole anziché essere dimostrata dai fatti e per di più nell'ossimoro in carattere corsivo "i miei italiani", "gli italiani". È altresì chiaro che la protagonista funziona da specchio per chi si è reso artefice di questa gara di generosità, una coppia, Lucio e Angela, e le loro figlie, Paola e Raffaella. Tuttavia, i personaggi narrati appaiono inverosimili e a volte irreali. Così, non si riesce a credere che la bambina non abbia mai sentito parlare del gelato, non abbia mai visto una scala o una doccia oppure che sia rimasta talmente colpita dalla marmellata di prugne preparata da una ottuagenaria amica di famiglia. E, soprattutto, che una bambina sveglia, che non ha difficoltà a imparare l'Italiano, si sia accontentata di una prospettiva minima di vita, continuando a coltivare un minuto pezzo di terra e andandosi a rinchiudere nel triangolo uomo-alcol-percosse col morto che, più che uno stereotipo, pare che sia la regola delle esperienze di coppia dei paesi dell'est. Non è possibile, o almeno è difficile da credere, che Lyudmila, appena raggiunta la maggiore età (dunque siamo circa nel 2004), con alle spalle un'esperienza traumatica nella famiglia d'origine (undici figli, di cui l'ultimo -Mikhail- dato via dalla madre perché non poteva mantenerlo), vada a immolare sull'altare dell'amore ogni sua aspettativa di vita, mettendo al mondo due figlie e maledicendo per tutto il tempo restante l'alcol e la violenza del loro padre, Ivan. Oltretutto a questo punto l'assistenza economica protratta da parte italiana diventa perniciosa, distoglie da ogni sforzo e residua tensione lavorativa perché "...Tanto ci sono i tuoi italiani, che ci vado a fare a lavorare...". Lyudmila, dopo l'abbandono e la morte del compagno Ivan, certo non brilla né per lungimiranza né per nobiltà, andando a stipulare un nuovo legame di mero interesse con il suo vicino Vladimir, custode di un tetro segreto. Anche in questo caso, le riflessioni e l'apprezzamento di Lyudmila per Valdimir arriveranno solo dopo il suo suicidio. La voce narrante, ripetutamente, ci parla della "parte giusta del mondo" alludendo all'Italia. Che dire? Basterebbe parlare con i nostri ragazzi e con i nostri precari. Dal punto di vista della sintassi narrativa, a fronte di anticipazioni e regressioni che mimano un ottovolante, tanto fanno girare la testa (capitoli da 18 a 25), l'unica parte che si avverte come "vera" è quella in cui Lyudmila va in cerca dell'undicesimo fratello Mikhail. Un po' poco per una narrazione estesa che poteva essere più cinica e spietata, ma almeno onesta, così come lo sanno essere davvero gli anziani che non hanno più nulla da perdere.
Giudizio:+2stelle+
Articolo di Stefano di Stasio
Dettagli del libro
  • Titolo: Marmellata di prugne
  • Autore: Patrizia Fortunati
  • Editore: ali&no
  • Data di Pubblicazione: Marzo 2013
  • ISBN-13: 9788862541305
  • Pagine: 165
  • Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 Euro


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