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Siamo stati fortunati, non ha fatto molto freddo la notte nel deserto anche se c’era abbastanza vento. Abbiamo comunque dormito praticamente vestiti. Avevamo regolato la sveglia alle 5:40 per vedere l’alba tra le dune, e così è stato. Uno spettacolo meraviglioso.
Grazie ai nostri amici inglesi per lo scatto.
Mentre aspetto la colazione, mi siedo su uno sgabello fuori la tenta a scrivere la mia moleskine. La colazione la gustiamo all’esterno della casa berbera con i nostri nuovi amici inglesi che tra poco saluteremo con la promessa di rivederci.
Carichiamo l’auto, risalutiamo i nostri amici, e ci mettiamo in strada, prossima destinazione: Ouarzazate, la città del cinema! Ouarzazate, che in berbero significa “senza rumore” è una città recente, costruita appena negli anni venti (1928) per opera dei francesi, come centro militare ed amministrativo.
Il viaggio è stato lungo, passiamo per diverse kasbat e arriviamo quasi verso cena al nostro riad, prenotato dall’autista, io ne avevo scelto un altro.
Il Riad Bouchedor, non male, abbastanza pulito ma la cucina lascia a desiderare, così come la colazione. Succede anche un evento abbastanza sgradevole: siamo a cena e appena abbiamo finito ci portano il conto di un’acqua (non inclusa nel nostro pacchetto). Tranquillamente andiamo in camera (solitamente si paga al check-out) e il cameriere si fa le scale di corsa e bussa alla nostra porta chiedendoci le 2€ del conto. Noi allibiti gli diamo 10€ ed aspettiamo che ci riporti il resto, cosa che non accade. Quindi mi tocca ridiscendere 2 piani per andare a riprendere il resto. Inaudito, mica scappavamo senza pagare?
Decidiamo di andare a dormire presto, l’hotel non è nemmeno centrale e fare due passi al buio in un quartiere più che popolare da soli non ci alletta. Domani finalmente visiteremo gli studios. In totale la città ne possiede quattro: gli Atlas Studios, i KanZaman Studios, i Cinedina Studios e i CLA Studios. Io decido di visitare gli Atlas Studios. Ma di questo ve ne parlerò domani.