Marocco sembra proprio che il 72,6% degli elettori si sia recato alle urne per votare sulla riforma costituzionale voluta dal re Mohammed VI. I si, come i politologi internazionali avevano previsto, sono arrivati a superare il 98% delle schede valide votare, questi infatti sono i dati riportati dalle maggiori agenzie di stampa internazionali che poi non sono altro che quelli annunciati dal ministro dell’Interno, Taib Cherkuai. L’esito, dato quasi per scontato segna un successo per il sovrano che ha voluto trasformare la sua monarchia da assoluta in costituzionale per rispondere alle richieste di democrazia della Primavera araba. Quasi tre elettori su quattro dei 13 milioni di aventi diritti hanno accolto l’invito del re ad andare a votare, nonostante il caldo torrido e gli appelli al boicottaggio di una parte del Movimento 20 febbraio, della sinistra e degli islamisti. Alle elezioni politiche del 2007 aveva votato appena il 37%. Il referendum era stato annunciato il 17 giugno dal re Mohammed per trasferire una parte dei suoi poteri assoluti al Parlamento.
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