aprile 26, 2011 By Paolo
Dopo neppure una settimana di libertà, l’ex detenuto della Salafya, Mohamed Fizazi, ha suscitato la collera dei giovani del Movimento 20 Febbraio, a causa delle sue dichiarazioni qualificate “esclusioniste”. Su Internet e durante le manifestazioni del 20 febbraio e del 20 marzo, il Movimento aveva chiesto la liberazione di tutti i prigionieri “politici”. Oggi, l’appello di Fizazi al Movimento “per sbarazzarsi degli atei presenti nei suoi ranghi” ha creato un moto di rivolta tra i giovani. Dopo 8 anni passati in prigione con accusa di terrorismo, lo sceicco, volutamente, ha gettato una pietra nel mare idealista del movimento liberale. “Ho appena lasciato la prigione. Io non conosco un solo miscredente nè un eretico dentro al Movimento del 20 Febbraio. In realtà pero’ ho saputo che alcuni membri di questo movimento, nobile e integrato, desiderano la rottura del digiuno durante il Ramadan in pieno giorno. Noi rifiutiamo categoricamente questo. Tutti i marocchini musulmani e anche gli ebrei lo rifiutano. Si tratta di un attentato all’identità marocchina e un attentato a una delle costanti della Nazione. L’identità musulmana del Marocco è una linea rossa. Se fosse vero che ci sono delle persone simili all’interno del Movimento 20 Febbraio bisogna combatterle. Tutto quello che si rapporta al pensiero deve essere trattato con il dialogo e con il pensiero”. Questo il comunicato stampa lanciato dallo sceicco Fizazi durante una conferenza stampa organizzata martedi’ scorso a Casablanca, dal gruppi Al-Massae con soggetto “la realtà della detenzione politica in Marocco”, conferenza che ha visto la partecipazione di diverse persone che hanno beneficiato della grazia reale della scorsa settimana. Fizazi ha dichiarato che “deve la sua libertà ad un certo numero di fattori, uno di questi il Movimento 20 Febbraio”. “Mio figlio è membro del Movimento a Tangeri” ha poi aggiunto. I membri del Movimento 20 Febbraio, presenti a questa conferenza, non sono rimasti indifferenti alle dichiarazioni provocatrici di Fizazi. “Durante le manifestazioni del 20 febbraio e del 20 marzo noi abbiamo chiesto ad alta voce la liberazione dei detenuti politici senza eccezioni. Nessuno è stato escluso, neppure le persone con altre convizioni religiose. Per quanto riguarda il non rispetto del digiuno, certo, le nostre idee sono diverse, ma noi siamo in accordo per quanto concerne la modernità politica,i Diritti Umani e l’equità”, ha risposto allo sceicco uno dei membri del 20 Febbraio. I giovani del Movimento restano, al di là della diplomazia, molto adirati a proposito dello sceicco Fizazi, rifiutando tutti i tentativi di dissenso su base religiosa o ideologica che potrebbero dividere il movimento nel momento in cui si è deciso di continuare le proteste per richiedere più riforme politiche nel paese. “Con la sua portata esclusionista, le dichiarazioni di Fizazi vogliono dividere il Movimento del 20 Febbraio. Questo lascia presagire che esiste un patto tra lo Stato e la corrente salafista”, ha dichiarato Najib Chaouki, membro del 20 Febbraio. Secondo gli osservatori, il dissenso tra lo sceicco e il 20 Febbraio rimette in questione la possibilità di coabitazione in seno al movimento, essendo presenti correnti ideologiche completamente differenti, con i giovani liberal, gli islamisti di Al Adl wal Ihsane, i comunisti di Annahj, e quelli che Fizazi qualifica come “atei”, il dissenso è dietro l’angolo in ogni momento.