Ci siamo, da pochi giorni il progetto della nuova Costituzione è stato presentato al re e iniziano i primi attriti, decisamente forti , tra un futuro di scelte libere e la religione islamica. Il PJD (Partito Islamico Giustizia e Sviluppo) ha minacciato ieri di votare contro la futura costituzione se essa prevederà la “libertà di religione”, che, a detta dei suoi sostenitori, avrà delle conseguenze “nefaste” sull’identità islamica. “Non siamo contro la libertà di credo, ma pensiamo che le conseguenze nefaste di questa disposizione saranno enormi sulla nostra identità islamica”, ha dichiarato lunedi’ Abdelilah Benkirane, il segretario generale del Partito Giustizia e Sviluppo. Delle fonti concordanti hanno indicato giovedi’ scorso che la futura costituzione parla dell’islam “come religione di stato ma la libertà di credo è garantita nel quadro della legge e senza che questa porti attentato all’ordine pubblico”. “Cosa significa libertà di credo? Chi permetterà a certi laici di rompere pubblicamente il digiuno durante il Ramadan? La libertà sessuale e l’omosessualità saranno banalizzate e quindi pubbliche?”, si interroga M. Bnekirane. Il PJD è rappresentato alla Camera del Parlamento marocchino con 46 deputati su 325. Il segretario ribadisce con forza che il partito PJD non è contro la libertà di credo ma il Marocco è un paese musulmano che ha le sue leggi e porta ad esempio la Francia dove è proibito il velo integrale in nome della sua legge, che va rispettata. Il PJD ha ribadito che saranno pronti a chiedere di votare contro a questa Costituzione se questo articolo non verrà cancellato. Abdeltif Menouni, il giurista che preside la commissione consultativa per la riforma della Costituzione, istituita nel mese di marzo, ha consegnato venerdi’ scorso al re Mohammed VI il progetto di revisione costituzionale che sarà sottomesso a giudizio popolare con un referendum che si svolgerà nel mese di luglio. Grandi scontri in vista, tra i movimenti democratici e lo zoccolo duro di alcuni partiti islamici che non si sottometteranno a queste forme di libertà individuali. Al popolo l’ardua sentenza: un paese libero, moderno e democratico oppure una società civile che continuerà a fondare i suoi comportamenti sulla religione islamica?. Vie di mezzo, in questo caso, non possono esistere, se non quella della libera scelta.