Gruppo Ansar Dine – Mali
Una piattaforma diffusa nel mese di agosto su diversi media nazionali spiega le intenzioni della creazione di un gruppo islamista in Marocco : Ansaar Achariâ (Partigiani della Charia). Secondo il testo diffuso da questo “futuro” gruppo, l’instaurazione della charia e dello Stato Islamico saranno gli obiettivi della loro futura lotta. I partigiani di Ansaar Achariaâ sono indipendenti e dichiarano di optare per una lotta pacifica contro la laicità (ho dei dubbi su questa ultima affermazione), contrariamente ad altri gruppo islamici come Ansar Dine del Mali. Secondo diverse fonti ed in primis il quotidiano Achark Al Awsat, il nuovo gruppo islamista radicale marocchino è nato. Ma chi tesse le fila della organizzazione e chi ha pubblicato la piattaforma annunciando il progetto destinato all’instaurazione di uno Stato Islamico e della charia? Nessuno lo sa, secondo Abdellah Errami, specialista di gruppi islamici, che vede nella dichiarazione contenuta nella piattaforma una similitudine con le idee dei salafisti. “Si tratta di un iniziativa piuttosto che di un organismo o una organizzazione reale perchè le idee espresse nella loro dichiarazione premilinare sono vicinissime al salafismo, ma non disponiamo ancora di nomi”, ha dichiarato Errami. Secondo l’esperto, si tratterebbe di discipline di gruppi salafisti indipendenti, che annunciano la loro autonomia nel rispettare la Salafia, ma anche nel rapporto con le altre organizzazioni islamiste che portano lo stesso nome. In un comunicato pubblico presente in diversi siti web, Anssar Achariaâ ha dichiarato di aver l’intenzione di diffondere una religione musulmane giusta, opponendosi ai concetti deviazionisti dell’Islam propagato dalle altre organizzazioni salafiste di altri paesi. Questa nuova organizzazione ha l’ambizione di convincere i cittadini musulmani attraverso discorsi, di difendere le cause della nazione e della religione, per contribuire allo sviluppo sociale ed economico del paese (altro mio dubbio!). Nemico numero uno del gruppo: la laicità. Per combatterla, hanno annunciato guerra contro tutte le leggi che si oppongono all’applicazione della legge islamica e intende creare un “opinione pubblica” favorevole alla charia. Sempre secondo il comunicato, il gruppo radicale assicura che adotterà dei mezzi “pacifici”, attraverso le moschee, le assemblee e le pubblicazioni, per diffondere i loro messaggi, grazie al fatto che il Marocco disponde di un ampio margine di libertà insinuatosi dopo le rivoluzioni arabe. Ansarr Achariaâ ricorda ancora alla fine del suo comunicato che la charia è non solo una dottrina ma il punto di partenza, l’obiettivo, il mezzo per arrivare al risultato. Vi ricordo che in Marocco, l’utilizzazione della religione nei movimenti politici è proibita. Ad oggi, non si sa esattamente chi c’è dietro questa organizzazione e il debutto fisico è avvenuto durante una manifestazione che prevedeva un sit-in di sostegno alla vedova del jihadista casablanchese El Mejati, davanti alla prigione di Tiflet. La vedova di Mejati protestava contro l’amministrazione penitenziaria che, secondo lei, non ha dato l’autorizzazione di sposare uno dei detenuti. Il gruppo islamista radicale afferma che la vedova di Mejati non fa parte della direzione. Quale sarà la reazione esatta delle autorità davanti a Ansar Achariaâ? E’ impossibile avere un autorizzazione di associazione presentandosi come detentori della verità religiosa. Staremo a vedere, senza lasciarsi prendere dal panico.
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