Marocco: Usa favorevoli al piano di autonomia del Sahara proposto da Mohammed VI

Creato il 28 luglio 2013 da Yellowflate @yellowflate

La posizione dell’amministrazione USA rispetto al futuro del Sahara “non è cambiata in questi anni e sposa la proposta presentata nel 2007 da Re Mohammed VI per una forma di autonomia regionale del Sahara nell’ambito del Marocco”. E’ quanto ha precisato la commissione Bilancio della Camera dei rappresentanti del Congresso USA nel corso di un’audizione tenuta ieri a Washington.

I rappresentanti del Congresso hanno definito il piano di autonomia del Sahara “serio e credibile”. La precisazione è stata data nel corso dell’esame del progetto di legge sul prossimo budget di spesa per gli Esteri.

Intervenendo, il rappresentante della Virginia nel Congresso, Jim Moran, ha sottolineato che “la posizione degli Stati Uniti è stata la stessa da quando l’amministrazione era guidata da Bill Clinton fino al presidente Barack Obama, passando per George W. Bush”. Moran ha poi ricordato che l’ex Segretario di Stato, Hillary Clinton, aveva detto nel 2009 che “la posizione degli Stati Uniti sul tema del Sahara era stata sostenuta da tutte le ultime amministrazioni”. Sul tema è intervenuto anche il rappresentante del Texas, Kay Granger, del Partito repubblicano, il quale ha posto l’accento sui rapporti fra Rabat e Washington, notando che “il Marocco è sempre stato un alleato importante e un paese amico degli Stati Uniti”.

Il conflitto del Sahara detto impropriamente  “Occidentale”, ex colonia spagnola liberata dal Marocco nel 1975, è un conflitto artificiale imposto al Marocco dall’Algeria e la Libia. Il movimento separatista Polisario che si trova nei campi Tindouf in Algeria, appoggiato dal governo algerino, rivendica la creazione di uno Stato fantasma  nel Maghreb.

La Farnesina, come il governo spagnolo e il resto del mondo, sconsiglia i cittadini italiani di viaggiare in questi campi di Tindouf per la mancanza totale della sicurezza e per il pericolo dei rapimenti da parte dei terroristi dell’Al Qaeda come il caso della cooperante italiana Rossella Urru e due cooperanti spagnoli, rapiti, sequestrati per nove mesi poi rilasciati dopo che i governi italiano e spagnolo avevano pagato un riscatto di milioni di euro.

 Yassine Belkassem



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