Maroni perde il braccio destro: cancrena? – Un sonetto di Jena Camuna

Creato il 19 febbraio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Belli i tempi che potevi fidarti
degli amici – quasi – al par di te stesso.
Se non tutto, ti davano i tre quarti,
mai ti facevan passare per fesso.

Oggi invece non puoi manco girarti
che perfino sulla tazza del cesso
si procurano tangenti da infarti.
E i politici si trovan senz’arti.

Al povero Maroni gli han segato
dapprima Mantovani, adesso Rizzi.
Lui piange: “M’han tradito, ohimè ohimè!”

Fa bene allora Renzi lo scafato
a viver secondo i suoi indirizzi:
fidarsi solamente dei lacchè.