Visti i numerosi cambi di programma ci ritroviamo ad atterrare a Casablanca nonostante la città abbia ben poco di interessante da offrire; il nostro programma prevede infatti Marrakech come prima tappa del viaggio. Arrivati in aeroporto nella capitale marocchina per prima cosa cambiamo un po’ di dinari (c’è un bancomat subito dopo l’uscita, non vi fermate dagli strozzini cambia-valuta all’interno) e prendiamo il treno che da Casa Port (la stazione ferroviaria all’interno dell’aeroporto) ci porta a Casa Voyager (40dh) da cui partirà il nostro treno, direzione Marrakech (90 dh).
Nell’attesa del treno per Marrakech iniziamo ad assoporare i gusti della cucina marocchina: un panino con kofte d’agnello e verdure (15 dh) da un piccolo chiosco subito fuori dal parcheggio della stazione, ottimo! Abbiamo inoltre comprato una sim-card marocchina, ci sono 2 negozi che ne vendono all’interno di Casa Voyager, costo 80 dh con un traffico prepagato di 220 dh (più che sufficiente per coprire le 2 settimane di permanenza). Alle 12.50 parte il treno, se riuscite, evitatelo assolutamente, 3 ore circa in mezzo al niente, nessun bel panorama o scorcio da ammirare, un percorso assolutamente insignificante e nell’ora di punta anche sovraffollato; volate diretti su Marrekech se avete possibilità.
Poco prima delle 17 arriviamo a destinazione e qui inizia il nostro vero viaggio. Stanchi e stravolti per la nottata in bianco e il susseguente inutile viaggio in treno non contrattiamo neanche per il taxi che cosi ci spilla 60 dh (la metа sono una cifra più che sufficiente per arrivare in Djemaa el-Fna)
Arrivati in piazza seguiamo le indicazioni che abbiamo per arrivare al nostro Riad, alla fine dei conti è molto più semplice di quanto non si creda, tutti sono molto gentili e disponibili a dare informazioni, l’importante è essere risoluti sul fatto che non avete bisogno di una guida!
Il Riad che abbiamo scelto è Amour de Riad (www.amour-de-riad.com – contact@amour-de-riad.com ) a 200 metri da Djemaa el-Fna in uno stretto vicolo molto tranquillo, il prezzo abbordabile anche se ce ne sono sicuramente di più economici. L’ambiente è molto curato e pulitissimo, il personale cortese e sempre pronto ma le camere sono davvero molto piccole ed inizialmente la cosa non ci ha entusiasmato; successivamente invece, vivendole in pratica soltanto la notte per dormire, non si riveleranno poi così male.
Tutta la vita di Marrakech gira intorno alla piazza principale ed al souk, personalmente ritengo che questo aspetto sia anche troppo invadente, riducendo la città semplicemente ad un grande mercato. Le botteghe artigiane e dei commercianti occupano praticamente tutta la parte degna di nota della medina, lasciando pochi spazi liberi a scene di vita comune che, invece, si trovano fuori ma in contesti molto più fatiscenti oppure, al contrario, in ambienti super moderni che poco hanno a che fare con il Marocco che un turista si immagina di trovare.
Una nota a parte in tutto questo la merita Djemaa el-Fna che dalle 17 in poi inizia ad animarsi con bancarelle, giocolieri, artisti di strada, incantatori di serpenti ed ogni genere di attrazione possibile ed immaginabile. Ovviamente non mancano i chioschi con il cibo, per tutti i gusti e per tutte le tasche: dalle immancabili tajine alle fritture di pesce, dalle zuppe alle lumache, dal thè ai dolciumi.
Abbiamo cenato 2 volte in piazza, la prima allo stand 120, con un’ottima frittura di pesce (70 dh a persona) la seconda invece ci siamo buttati sulla zuppa (molto simile alla nostra pasta e fagioli) che sembra andare per la maggiore tra i locali, anche per il costo irrisorio (3 dh la zuppa, 3 dh per il thè alla menta e 3 dh per i dolcetti che lo accompagnano, una cena completa quindi per poco meno di 1 euro). Evitate di godervi la piazza dalle terrazze per turisti come suggeriscono le guide, il vero divertimento è dentro la piazza: essere fermati per convincervi a cenare, contrattare i prezzi, spiegare all’ennesimo che vi ferma che avete già cenato 3 volte e che per quella sera puo’ essere abbastanza. Sempre con il sorriso altrimenti non ne uscirete bene da Marrakech.
Visto il poco tempo a disposizione non ci siamo messi particolari obbiettivi da visitare in cittа anche perchè Marrakech è soprattutto un luogo da vivere più che da visitare. Abbiamo scartato la Medersa di Ali Ben Youssef (60dh) sia per la calca di turisti sia perchè non troppo convinti, abbiamo visitato i giardini Majorelle dopo i molti commenti entusiastici letti su Trip Advisor ( non fatelo, 50 dh e 1 ora di tempo non sono mai stati spesi peggio), abbiamo visitato dall’esterno la Moschea Koutoubia ed il Cyber Park adiacente (un ottimo punto di relax tra piante e fontane con wi-fi libero) ed infine le concerie berbere con l’immancabile passaggio dello shop dove potete anche non comprare niente ma soltanto lasciare una mancia di 20dh per la cooperativa dei lavoratori della pelle.
L’idea che mi sono fatto su Marrakech non è ancora ben definita: probabilmente è la miglior porta d’ingresso per questo Paese, ti fa calare lentamente nel clima che ti aspetterà senza stravolgerti e lasciandoti tutte le comodità e i servizi che una città europea può darti e questo a me non fa’ impazzire; credo si sia decisamente lasciato troppo campo alla parte folkloristica tanto da risultare molto spesso falsa e costruita. Il problema più grande è che questo tipo di folklore piace a molti turisti che lo ricercano appositamente, basta uscire dal souk o da Djemaa el-Fna per rendersi conto che nessuno si spinge oltre quei confini tanto che i locali, ogni volta che ci vedevano, ci indicavano la via per tornare in piazza credendo ci fossimo persi. Il lato positivo riguarda invece, senza dubbi, la gentilezza di una parte della popolazione che niente ha da guadagnare nell’aiutarti, nel darti indicazioni o nel suggerirti qualcosa, semplicemente lo fa per il piacere di farlo (persone ci hanno seguito per decine di metri controllando che seguissimo le giuste indicazioni e correggendoci in caso contrario), gusto ormai quasi perso qua da noi. Che piaccia o no però, Marrakech, è una tappa obbligatoria da fare quando si visita il paese la prima volta.
Altre foto di Marrakech qua.