Marta Ottaviani, i montoni e i macellai

Creato il 26 ottobre 2012 da Istanbulavrupa

Mi ero promesso di non occuparmene più, se non in casi particolarmente eclatanti; questo dispaccio pubblicato da Tmnews in effetti non contiene nulla di eclatante, ma è senz’altro esilarante: e io non so resistere alla tentazione.

Scrive infatti Marta Ottaviani:

In Turchia arriva il Kurban Bayrami, il nome turco della Eid-al-Adha, la festa del Sacrificio, la seconda più importante festività islamica dopo il Ramadan, che inizia giovedì prossimo. Ma le regole del libero mercato prendono il sopravvento in un paese in bilico tra Occidente e Oriente, e mettono in crisi la festa

Le regole del libero mercato prendono il sopravvento??? Ma in che senso? E prendono il sopravvento su cosa? Le regole del libero mercato prendono il sopravvento… e mettono in crisi la festa??? Eh?

E poi: un paese in bilico tra Occidente e Oriente??? Ma che vuol dire? In bilico?

La tradizione prevedeva che ogni famiglia sacrificasse un animale (solitamente un montone) nella propria casa. Ma i divieti igienici e la modernità hanno lasciato ben poco dell’antica usanza usanza. Oggi le famiglie donano denaro ad organizzazioni religiose perché macellino la carne in luoghi predisposti dalle autorità comunali e poi la vendano. Una pratica che provoca problemi sia economici sia di coscienza.

Se lo dice lei…

I macellai nel periodo del Kurban Bayrami sono in ginocchio: si vedono inondare il mercato di carne rossa i prezzi competitivi. Ma non solo: la carne macellata andrebbe offerta ai poveri o in alternativa il ricavato della vendita dovrebbe andare in beneficenza. Invece ce el organizzazione religiose si tengono stretti i ricchi profitti.

Dico: ma rileggere prima di pubblicare, così magari da eliminare qualche refuso? Eppure a rileggere un testo lo insegnano già alla scuola elementare. E poi: ma quale dovrebbe essere il senso logico di queste sgangherate frasi? Magari l’idea è di mettere in cattiva luce le non meglio individuate “organizzazioni religiose” (sono islamiche: quindi qualcosa di losco devono pur farlo)?

“La carne venduta invece di essere distribuita ai poveri va contro i principi della fede” ha puntualizzato la Direzione, sottolineando che “la carne puà ò essere venduta a prezzi di mercato, ma solo se i proventi della vendita vengono poi distribuiti ai musulmani in difficoltà. Qualunque altro uso dei previenti va evitato”.

“La carne venduta invece di essere distribuita ai poveri va contro i principi della fede”: sintassi, questa sconosciuta!

Il richiamo dell’autorità religiosa è stato rilanciato dagli addetti ai lavori, che ne hanno approfittato per togliersi qualche sasso dalla scarpa.

ahahahahahahah

Ma il segno dei tempi che cambiano i tempi viene anche dalle nuove tecnologie. Come nel caso di Duygu Yasak, giovane donna della provincia di Antalya, che ha avviato un commercio via internet di animali in vista della festa. “Dobbiamo tenerci al passo con le nuove tecnologie – ha spiegato Duygu a Hurriyet definendosi una “giovane imprenditrice” e aggiungendo che in tre giorni ha venduto il 70% dello stock. “Qualcuno – ha aggiunto – potrebbe pensare che l’allevamento non abbia nulla a che vedere con i social media, invece le vendite sembrano andare bene”.

La fiera del bestiame, la fiera delle banalità.


Filed under: disinformazione, Islam, Turchia Tagged: festa del sacrificio kurban bayrami, Giuseppe Mancini, kemal-leghisti, Marta Ottaviani, Mille e una Turchia, orientalismo

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :