Il nuovo obiettivo di astronauti, astronomi, astrofisici e scienziati di tutto il mondo è sapere cosa celi il "pianeta rosso". Tanto simile alla Terra, quanto arido e ora inospitale.
Tuttavia il Rover(così si chiama il tipo di robot munito di camera ivi presente, di proprietà della NASA) lanciato ormai quasi dieci anni fa per documentare in linea diretta il pianeta e scoprire se possa sussistere o meno qualche possibilità che la sua superficie abbia ospitato vita, ha fornito dati e immagini che hanno provocato vivi dibattiti.
Certamente, ad ora, appurata l'esistenza di alvei prosciugati e canyon marini visibili già dalle immagini satellitari e telescopiche, si è avuto risposta ad uno degli interrogativi cardine. Su Marte è scorsa acqua e probabilmente vi è brulicata vita.
Su cosa sia successo dopo, poi, è tutta un'altra questione.
Molto probabilmente, la caduta di un asteroide di grandi dimensioni, o un evento insito alla crosta marziana, hanno causato la scomparsa di ogni genere di vita esistente. E, come molti ritengono, l'aspetto più interessante ed affascinante, è l'ipotesi che Marte un tempo abbia ospitato forme di vita intelligenti non dissimili, se non identiche, all'Uomo.
La fotografia inviata dal Rover di quello che appare un uomo cristallizzato, o pietrificato, ha fatto il giro del mondo in brevissimo tempo assieme a quella che sembra una tartaruga, anch'essa in uno stato del tutto simile all'umanoide. E uno scienziato ha avanzato un'ipotesi che ben si ricollegherebbe e alla catastrofe che avrebbe devastato il pianeta e alla possibilità che esso abbia ospitato forme di vita intelligenti.
Ma al di là delle ipotesi, è sempre opportuno fare i calcoli con la realtà. E in questo caso la scienza. Coi dati di fatto e gli elementi che abbiamo effettivamente a disposizione.
Ed è notizia di pochi giorni fa, quella di una nuova istantanea inviata dal Rover in ricognizione datata 23 febbraio 2014. Il robot della NASA ha infatti fotografato quella che sembra essere una roccia di ammonite del tutto simile a quelle terrestri e forse, compatibilmente alla Geologia, con buona probabilità formatasi tra Devoniano e Cretaceo, cioè 400 e 65 milioni di anni fa. Tuttavia, la lunga distanza tra Terra e Marte ed una sola fotografia non sarebbero sufficienti ad ipotizzare una cosa tanto netta. Il punto su cui focalizzarsi è infatti un altro.
Tornando però sui nostri passi, è presto per dire se si tratti effettivamente o no di un cefalopode l'elemento ritratto in foto, ma a partire dall'uomo "pietrificato", proseguendo con la tartaruga, passando per l'impronta di un grande rettile fino ad arrivare all'ammonite di cui sopra, tutti gli elementi ci spingono a ritenere che, dato il periodo e la contemporanea presenza di altri esseri viventi, che in contemporanea Terra, Marte e altri pianeti del nostro sistema solare sono stati colpiti da qualche evento che su Marte ha causato la scomparsa dell'acqua (ad eccezione dei poli e forse del sottosuolo) e di ogni genere di vita, mentre sulla Terra tutto si è risolto col biblico Diluvio universale.
Forse una civiltà tecnologicamente evoluta in cerca di salvezza, dopo aver previsto un disastro (una scia di meteoriti, una collisione o altro ancora) che ne avrebbe distrutto il pianeta?
Chissà... Intanto, ci affidiamo ai fatti e alla scienza fiduciosi che, presto o tardi, arriveranno tutte le risposte che cerchiamo.
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