Il libro si apre con un excursus sulla “mitologia” marziana che cerca di spiegare le impressioni su Marte presenti nell’immaginario collettivo, come l’associazione del Pianeta Rosso al dio romano della guerra – in ragione della colorazione naturale del pianeta visibile anche ad occhio nudo e associato al rosso del sangue – ed ipotizzando che l’altra caratteristica associata al dio Marte, quella di protettore dei raccolti, possa aver contribuito a creare il mito della fertilità del pianeta, per molti anni considerato l’unico luogo abitabile al di fuori della Terra.
Di piacevole lettura la parte relativa alle prime osservazioni del pianeta, da quelle di Tycho Brahe della metà del ‘500, passando per l’osservazione delle fasi di Marte fatte da Galileo Galilei e le prime rappresentazioni grafiche di Francesco Fontana , per arrivare a quelle di Cassini e Huygens. Proprio Huygens fu il primo a porsi il problema della vita su Marte, circa un secolo dopo il rogo di Giordano Bruno, antesignano della teoria dell’esistenza di vita al di fuori della Terra. L’ottocento è invece da considerare il secolo della cartografia marziana, protagonisti grandi nomi della storia dell’astronomia quali Schiaparelli, Lowell, ma anche esponenti non laici di questa scienza, tra tutti padre Pietro Angelo Secchi.
Ma dalla fine dell’ottocento ad oggi Marte è stato indiscusso protagonista anche della letteratura, con innumerevoli libri dedicati sulla vita e la civilizzazione marziana, tra tutti La guerra dei mondi di H.G. Wells e le Cronache Marziane di Ray Bradbury. Per non parlare della filmografia: di prossima uscita, e con il pubblico terrestre già in attesa spasmodica, The Martian di Ridley Scott (tratto da un opera letteraria, tra l’altro), che affronta un altro degli argomenti di cui Corradini tratta nel suo libro: la colonizzazione umana di Marte.
Dopo aver infatti trattato dettagliatamente dell’esplorazione passata e presente di Marte – con una descrizione puntuale delle missioni di esplorazione e dei rover che sono riusciti ad “ammartare” – passando per la geologia e geofisica marziana, e per l’analisi della formazione e dell’evoluzione dell’atmosfera del Pianeta Rosso, l’autore arriva al capitolo conclusivo, che è anche quello che da il sottotitolo al libro: colonizzeremo un giorno il Pianeta Rosso? Certo non sembra una cosa semplice.
I nostri coloni dovrebbero affrontare un viaggio lunghissimo, in un ambiente spaziale non amichevole e in condizioni differenti da quelle della destinazione. Arrivati in orbita marziana gli astronauti, già esausti, non troverebbero certo un luogo accogliente e attrezzato per risolvere i loro problemi psicofisici, al limite solo qualche infrastruttura robotica in grado di produrre aria, cibo, acque e propellente utile al viaggio di ritorno. Per una missione di qualche settimana si potrebbe stoccare il necessario sui mezzi di trasporto spaziale, ma per permanenze più lunghe si dovrebbe necessariamente pensare alla coltivazione di prodotti agricoli ed all’allevamento del bestiame. Problemi mica da poco, soprattutto alla luce degli investimenti oggi disponibili, troppo esigui per poter effettivamente permettere di poter realizzare concretamente un programma di colonizzazione marziana.
Credits: JPL – CALTECH – NASA
In ogni caso, reale o virtuale, l’esplorazione di Marte continua a regalarci – e lo farà ancora per molto tempo – sensazioni, sorprese e scoperte scientifiche. Per tutti gli appassionati del Pianeta Rosso un libro che fornisce informazioni e regala curiosità a 360° e che consigliamo davvero di non perdere.
Fonte: Media INAF | Scritto da Francesca Aloisio