Joseph D. Miller, professore associato di biologia e di neurobiologia presso la Keck School of Medicine dell'University of Southern California (USC) e il suo team, in collaborazione con l'Università di Siena, non hanno accettato l'interpretazione fornita sui risultati degli esperimenti Viking e, nel corso di questi anni, hanno condotto una ricerca indipendente.
I dati giunti dal programma Viking, lanciato dalla NASA nel 1976, furono contrastanti: alcuni esperimenti indicarono la presenza di un metabolismo attivo ma altri di controllo non furono sufficientemente convincenti. Si cocluse che le Viking non trovarono molecole organiche e i risultati ottenuti furono collegati alle proprietà ossidanti del suolo marziano.
Miller, tuttavia, non si è arreso e, utilizzando complessi modelli matematici per elaborare i dati giunti dalle sonde NASA, ha potuto confermare che le Viking trovarono tracce di vita.
"Parafrasando un vecchio detto, se sembra un microbo e si comporta come un microbo, allora è probabilmente un microbo", ha detto Miller.
La ricerca è stata pubblicata sull'International Journal of Aeronautical and Space Sciences.
Maggiori informazioni:
http://keck.usc.edu/en/About/Administrative_Offices/Office_of_Public_Relations_and_Marketing/News/Detail/2012__cell_and_neurobiology__spring__mars_life_discovered
Noi ormai da qualche tempo cerchiamo di portare l'attenzione sulle immagini del Microscopic Imager dei rover, che riteniamo essere tra le più interessanti mai giunte a noi.
Guardare i semplici file di immagine, non basta: in esse è racchiuso un mondo di informazioni che necessitano di essere estrapolate prima ed interpretate poi.
Nel nostro piccolo, stiamo cercando di contribuire alla prima fase, ricavando tecnicamente dettagli e variazioni altrimenti inosservabili.
Oggi vogliamo riportarvi al sol 2694.
Opportunity ha raggiunto il grande cratere Endeavour e ha esaminato la sua prima roccia, denominata "Tislade 2"
Per ingrandire: OPPORTUNITY Sol 2688 - L2 L5 L7
"Courtesy NASA/JPL-Caltech." processing 2di7 & titanio44
Per ingrandire: OPPORTUNITY sol 2690 - L2 L5 L7
"Courtesy NASA/JPL-Caltech." processing 2di7 & titanio44
Questa roccia, alta circa 30 centimetri, ha destato subito particolare interesse per la sua singolare composizione, mai vista in 7 anni di indagini sul Pianeta Rosso.
"Tislade 2", pur avendo una composizione analoga alle rocce vulcaniche, contiene quantità particolarmente elevate di zinco e bromo, materiali in genere depositati dall'acqua, specialmente dall'acqua ad una certa temperatura, tipo quella delle sorgenti idrotermali.
Qui sulla Terra questi luoghi brulicano di microbi e questo fa di questa roccia un posto potenzialmente interessante per trovare prove di vita passata (e presente?) su Marte.
In particolare quella che vi proponiamo è un'elaborazione di una delle sequenze del sol 2694.
Image Credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell/ASU/USGS/JHUAPL
In questa ripresa si notano texture davvero particolari e giochi visivi forse regalati dai minerali che compongono "Tislade 2": singolari alcuni elementi che ricordano più qualcosa di organico piuttosto che una semplice roccia. Buona visione e... a voi il secondo step!
Per ingrandire: Sol 2694 Mic Opportunity
"Courtesy NASA/JPL-Caltech." processing 2di7 & titanio44
Per ingrandire: OPPORTUNITY sol 2694 Mic Anaglyph
"Courtesy NASA/JPL-Caltech." processing 2di7 & titanio44