da "Parliamone di cuore" (secondo tempo) di Ugo Zoli
Lucia : Lo so; tutti i figli vorrebbero che la mamma non avesse mai sopportato il peso di un uomo, che non avesse mai corrisposto ai suoi voluttuosi bramiti, urlando anche lei, ma che invece fosse rimasta sempre pura, immacolata, la sua, mentre le madri degli altri, tutte zoccole.. No, caro, non è così. Ciascuno di noi è nato dall’incontro di due forze scatenate, non più colpevoli del fulmine che nasce dallo scontro tra due cariche di segno opposto.
Gianni : Ma hai detto che le cariche erano anche tre, a volte.
Lucia : Si sa: gli uomini sono più complessi dei temporali.
Gianni : Ma possono nascere delle confusioni tremende.
Lucia : Macché confusioni. Al massimo nascerà un bastardino, assolutamente uguale a qualunque altro essere che nasca da grembo umano. Gianni, non complicare le cose! E’ già tanto complicata la vita.
Gianni : Ma la vita è precisamente la vita delle cose e le cose siamo noi.
Lucia : Non solo noi; ce ne sono tante altre. Ma noi troviamo noi stessi i più interessanti. Questo è vero ma non è giusto. Oppure, è giusto che ciascuna specie si occupi soprattutto di se stessa, ma non è vero che sia la più importante nel complesso di tutti gli eventi.
Gianni : Allora noi non potremo mai sapere nulla di certo?
Lucia : Chi può dire di sapere qualcosa? Chi può dire di essere certo che una frase, un discorso, un racconto corrisponda a qualcosa che è veramente accaduto, che da qualche parte esista realmente, o che non sia tutto fumo, illusione, schizzo della fantasia, aria mossa dalle nostre corde vocali?