Martha Canfield

Da Silvy56

Toglimi l’erba che mi cresce intorno non vedi che mi soffoca, ridammi l’aria il vento, la luce che mi manca benché segreta e cupa ormai indispensabile, annaffiami con l’acqua rigogliosa del fiume che conosci, ritaglia i rami informi voluttuosi, butta le foglie marce, scava pota diserba, fammi tornare slanciata e sicura come ero nella pura bellezza dell’inizio, quando l’istante non era che assoluto e poi senza pietà, ti prego tagliami le radici, strappami dalla terra, fammi volare nell’aria sospirata, un giorno, un’ora, un attimo felice, lasciami sognare, non me ne importa niente se il respiro mi basterà appena per capire l’errore, l’insidia, la vertigine, e poi precipitare nel sonno senza sogni del buio inafferrabile del vuoto senza te.