AUTRICE. Martha Kirkland
TITOLO ORIGINALE A Perfect Scoundrel
USCITA ITALIANA I Romanzi 764, maggio 2007
GIUDIZIO PERSONALE:
UN GENTILUOMO PUO’ RESISTERE ALLA PASSIONE DI UNA FANCIULLA?
Alexander Portman è l’unico che ha sempre dimostrato rispetto e gentilezza per la piccola Juliet Moseby, figlia illegittima accolta nella casa di lady Featherstone. Dopo otto anni nell’esercito, Alex ritrova un’affascinante giovane donna. Tra i due c’è grande intesa e l’affetto che prima li univa è ora una passione travolgente. Eppure il destino sembra spingerli su strade diverse: lei alla ricerca di un padre, lui a salvare un compagno d’armi. Potranno davvero voltare le spalle all’amore?
Appena ho preso tra le mani questo romanzo, ho cercato notizie dell’autrice e mi sono accorta che era il primo e unico libro tradotto in Italia della Kirkland… mentre lo leggevo ho capito il perché. È un libro noioso, puerile, basato su una trama inconsistente dove non esistono problemi e i personaggi si devono sforzare di inventarli.
Ci sono due gemelli e c’è il solito gioco dello scambio di identità perché il maggiore non vuole andare dal nonno che gli vuole presentare delle candidate fidanzate… già letto e con risultati ben migliori. Arrivato a casa il secondogenito, Alexander Portman, che da tempo milita nell’esercito e ora ha ereditato la proprietà di uno zio della madre, viene riconosciuto solo dalla compagna di giochi, Juliet Moseby.
Dulie è una figlia illegittima, sua madre è morta da tempo e lei è cresciuta con degli amici della madre che l’hanno amata come una figlia. Da sempre veniva presa in giro per le sue origini, solo i gemelli Portman la difendevano dalla angherie degli altri bambini ed erano suoi compagni di giochi. Lei li ha sempre distinti nettamente e ha sempre provato un affetto speciale per Alex. Durante la permanenza nella casa del nonno di lui, i ragazzi riassaporano il vecchio sentimento che li univa, ma si pone come ostacolo l’origine ignota della ragazza non accettata da tutti.
Quando, poi, Juliet scopre chi è suo padre è ancora peggio perché risulta essere uno spietato giocatore d’azzardo. A questo punto Juliet si rafforza nel convincimento di non poter neanche accostarsi ad Alex.
In questo libro c’è ben poca passione, ma questa potrebbe essere una scelta dell’autrice, ma c’è anche molta poca azione, la storia si trascina in inutili chiacchiere e quando potrebbe succedere qualcosa di più avvincente ed emozionante viene passato in rassegna molto sbrigativamente. Mi dispiace, non mi è piaciuto proprio. Spero che non traducano altri libri di quest’autrice.
Scritto da millecuori alle ore 16:19 del giorno: mercoledì, 29 settembre 2010