Martha Nussbaum /Globalizzazione richiede tolleranza

Creato il 27 novembre 2012 da Marianna06

Sarà a giorni in libreria un nuovo saggio di Martha Nussbaum, edito da “Il Saggiatore", che affronta il tema delle paure dell’Occidente nei confronti dell’Islam.

E’ un saggio che la Nussbaum, americana, esperta di questioni sociologiche, studiosa di filosofia, in particolare di autori appartenenti al mondo greco e latino, dedica al suo maestro Arnold Jacob Wolf, un gigante, a detta sua,  dell’ebraismo riformato americano.

Della Nussbaum  ne abbiamo già parlato, tempo addietro, a proposito di ”Teorie su equità e giustizia sociale”.

Ecco qui, di seguito, un piccolo stralcio tratto dal suo libro in uscita a giorni.

“Gli ideali  di identità nazionale non sono definiti una volta per sempre. Gli Stati Uniti hanno certamente attraversato periodi di panico anti-immigrazione, durante i quali le idee del nativismo (gli immigrati non sono veri americani) hanno ridefinito l’identità nazionale per una porzione significativa della popolazione statunitense. Questo può succedere ancora, ed è necessario rimanere vigili rispetto alla minaccia di un nuovo nativismo. L’Europa, al contrario, è perfettamente in grado di muovere verso una definizione di appartenenza nazionale di natura più politica e inclusiva, in base alla quale, l’etnia e la religione siano meno importanti degli ideali politici condivisi. Quindi gli europei possono usare la loro idea di nazione per spiegare le politiche e gli atteggiamenti attuali, ma non per giustificarli. Al momento non è possibile determinare se saranno più probabilmente gli Stati Uniti ad assomigliare all’Europa, o l’Europa ad abbracciare sempre di più (quelli che erano) gli ideali degli Stati Uniti. Quel futuro è nelle mani delle genti. Al di là delle differenze storiche, quindi, dovremmo guardare con preoccupazione all’ondata di paura e ostilità religiosa nel nuovo come nel “vecchio” continente. La paura sta crescendo, e dobbiamo cercare di capirla e di trovare il modo migliore di affrontarla. La paura è un’emozione sulla quale oggi sappiamo molto.Se ci fermiamo a riflettere sui suoi effetti positivi e i suoi possibili tranelli, potremo poi ritornare su alcuni dei nostri casi più recenti con maggiore consapevolezza”.

Insomma il messaggio veicolato che il saggio di Martha Nussbaum, in tutto il suo ricco e articolato argomentare propone, è quello di un esame autocritico per tutti, allo scopo di fugare le paure, che serpeggiano oggi in tutte le società occidentali e fare piuttosto quello che la studiosa definisce una cura sistematica degli “occhi interiori”.

Cioé saper guardare il mondo, mettendosi nella prospettiva dell’altro, prendendo a maestri, se necessario,anche il metodo del dialogo socratico e giù di lì fino a giungere  a percepire gli insegnamenti di quell’astro dell’etica che è stato un Immanuel  Kant.

Per concludere, io suggerirei personalmente  (e magari gliene farei dono) la lettura del libro della Nussbaum un po’ a tutti i “nostri” politici, perché siano più attenti e meno maldestri nel momento in cui saranno chiamati (lo sono stati ma non sempre con avvedutezza, lo sono e lo saranno) o  a prendere decisioni sul “tema” e/ o a stendere linee politiche riguardanti il pianeta-immigrati.

Perché facciano poi, nei fatti, il minor danno possibile.

Globalizzazione è anche  interazione.

  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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