Certo è che la pratica non è nuova a queste latitudini, dove la atavica furbizia si mise in moto già dagli anni'60 per sfruttare la classe dei vari Altafini e Sivori, ma è con il recente, redditizio rilancio della nazionale di Rugby, in buona parte avvenuto grazie all'innesto di svariati oriundi, che il tema è tornato di moda, ragion per cui non mi posso sottrarre dal celebrare il fascino italo-argentino di
Martín Leandro Castrogiovanni
Eccezionale pilone naturalizzato italiano ma in forza al Leicester Tigers, nel campionato inglese, egli si distingue principalmente per il fatto che è l'essere umano più simile al felino maggiormente celebrato come "Re degli animali" da secoli e secoli di storie, leggende e giardini zoologici di tutto il mondo, il Leone.
Guardatelo attentamente nei suoi occhi strizzati da palpebre cavernose, nella sua criniera folta e selvaggia, nella sua esplosiva muscolatura che però, al contrario della tanto somigliante fiera, egli non usa per sbranare gazzelle, ma al massimo per placcare qualche avversario, per poi andarci a prendere una birra al pub dopo la partita, nel classico terzo tempo della tradizione rugbystica.
Certo non potevano sfuggire i suoi avi italiani a qualche ben informato dirigente federale, che si è quindi prodigato per naturalizzare questo fuoriclasse, e altrettanto certo è che non usa la stessa premura chi invece dirige la politica nostrale, che poco e male si occupa di immigrati meno talentuosi di Castrogiovanni e non si prodiga nel rilasciare passaporti a persone che, piuttosto che come re degli animali, sono spesso trattate come topi di fogna, rispedite al mittente in quanto non utili alla causa.
Questo è il Meltin'Pot made in Italy.