Il matrimonio di Sergej Orloff
Periodicità bimestrale
Uscita 11/12/2013
Soggetto Sceneggiatura Carlo Recagno
Disegni Esposito Bros.
Copertina Giancarlo Alessandrini
Il matrimonio di un amico, sopratutto se ne frattempo è stato un nemico e ci si è riappacificati, è un evento memorabile. Quando si è il testimone, poi, il ruolo chiave non ammette distrazioni. Invitati in Svizzera per il matrimonio di Sergej Orloff, Martin, Diana e Java, sono costretti ad assistere al misterioso rapimento della futura sposa, Monique, da parte di strane creature.
Un vecchio debito di riconoscenza viene a bussare alla porta di Orloff. Solo Martin potrebbe aiutarlo ad uscirne in modo pulito, ma sarà costretto a scegliere un altro modo, molto più doloroso.
I matrimoni nei fumetti non sono stati mai dei momenti tranquilli. C'è sempre stato un super cattivo ad interromperli od un disastro, oppure sono finiti annullati da demoni infernali. Perchè mai questo dovrebbe essere diverso? Il vero dramma non sono le vicende che segnano i protagonisti, ma gli spiegoni pazzeschi che Recagno rifila al lettore per riempire le 150 pagine di fumetto. Il medesimo concetto viene spiegato e rispiegato più volte, giusto come riempitivo. Oltre a questo, visto che le pagine erano troppe, l'inizio è tutto un raccontare di aneddoti del passato che hanno coinvolto i due allievi di Kut Humi. Forse piacevole per chi si avvicina adesso alla lettura delle avventure del BVZM, ma decisamente noioso per tutti gli altri. La parte mysteriosa è ben breve. I twist narrativi sono ovvi e palesi fin dall'inizio, diventando addirittura annunciati più si va avanti nella lettura.
Esposito Bros non si complicano la vita. Disegnano le loro belle tavole statiche e dettagliate (tranne che per i muri delle abitazioni che danno un'intensa sensazione di vuoto e di mancanza), ma con mascelloni ovunque: mascella fortemente squadrata per tutti i maschi e leggermente meno per tutte le donne. Si concedono un passaggio nella bellezza femminile, nelle ultime pagine, mostrando una sensuale Morgana.
Copertina di Alessandrini con i colori di Muscillo sempre appropriata. Questa volta, però, la colorazione offusca, anche per via dei toni molto accesi e delle ombre plastiche, lo spirito tradizionale dello storico copertinista di Martin Mystère.
330. L'ultimo numero di questa collana che acquisterò per un po' di tempo. Le storie sono diventate troppo noiose e faticosamente sopportabili per chi ha vissuto le precedenti. Il duopolio Recagno/Mignacco ha prodotto, in me, un effetto repulsione verso il personaggio che, a dispetto dei vacui tentativi, è diventato sempre più sedentario e verboso. La logorrea del protagonista non è mai stato un problema per me fino a quando chi scriveva sapeva gestirla. Castelli ha scritto delle cose eccellenti, dialogo di pagine e pagine senza azione, ma che avevano un loro perchè.
Il formato studiato e trovato da casa Bonelli per la pubblicazione degli albi del Detective dell'Impossibile è variato molto in questi 30 anni di presenza nelle edicole italiane. Si era partiti con storie che iniziavano su un albo e che finivano, anche per poche pagine, sul successivo dove iniziava la nuova avventura. Si era trovato un compromesso con storie autoconclusive sui classici albi di 98 pagine e si era andati bene, con storie divise anche su due numeri consecutivi, fino all'inizio di crisi di vendite. Negli ultimi anni la formula bimestrale quasi a balenottero era stata adatta a supportare il personaggio. Adesso oltre la crisi di vendite, la crisi economica c'è anche la crisi di idee. Riempire ogni bimestre un fumetto del mystero con nuovi spunti è difficile. Gli autori ed i curatori della collana non ci stanno riuscendo. Peccato. Dalla parte del fruitore, non essendo mecenate, non vedo perchè devolvere 5€ bimestrali all'acquisto di un prodotto che non mi convince visto che, tra un anno o due, gli stessi albi si possono trovare nelle fiere del fumetto al costo di un Euro o poco più.
Sinceramente mi dispiace separarmi da un amico di cui ho letto con interesse le avventure per più di venti anni, recuperando tutti i numeri in edizione originale. Purtroppo, come mi ha detto il buon Castelli al cinema Arcobaleno di Milano in occasione del 30 Anniversario della vita editoria del BVZM, "Anche il mio fumetto risente dell'età e non è detto che un giorno o l'altro non chiuda." Per me aveva già chiuso qualche anno fa, avevo sperato che il 30° compleanno lo rivitalizzasse, ma così non è stato. Peccato.
A presto BVZM.