Larry Elliot, capo redattore economico del Guardian, ha scritto un interessante dibattito immaginario tra Marx, Keynes, Friedman e Fritz Schumacher, intervistati dal capo del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde al World Economic Forum di Davos. Lo abbiamo tradotto per voi.
Christine Lagarde: Karl, tu come vedi la situazione?
Lagarde: Questa è una analisi cupa, Karl. I salari stanno crescendo abbastanza velocemente in alcune parti del mondo, come la Cina, ma sarei d'accordo sul fatto che la disuguaglianza è una minaccia. Le ricerche del FMI mostrano che la disuguaglianza è correlata all'instabilità economica...
Marx: E' vero che le economie emergenti sono in rapida crescita, ma col tempo anche loro saranno colpite dalle stesse forze.
Lagarde: Maynard, pensi che le cose siano così tetre come dice Karl?
Lagarde: Mi sembra di capire da quello che stai dicendo, Maynard, che non approvi il modo in cui George Osborne sta conducendo l'economia del Regno Unito.
Keynes: Il suo senno ha preso una vacanza. La Gran Bretagna ha un problema di crescita, non un problema di deficit.
Lagarde: Oserei dire Milton che non sei d'accordo con tutto quello che ha detto Maynard. Potresti sostenere, presumo, di lasciare che la malattia faccia il suo corso.
Lagarde: Ad esempio?
Friedman: Be', penso che la politica monetaria deve essere impostata in modo da avere come obiettivo il PIL nominale, vale a dire l'aumento delle dimensioni dell'economia non aggiustato all'inflazione. Se la sua crescita è troppo alta, le banche centrali dovrebbero attuare politiche restrittive. Se è troppo bassa, la tendenza che vediamo dopo l'irruzione della crisi, dovrebbero allentarle. In casi estremi, mi piacerebbe favorire politiche che confondono i confini tra politica monetaria e fiscale. Ecco cosa intendo quando parlo di lanciare denaro dall'elicottero nell'economia.
Lagarde: Fritz, sei stato seduto lì ad ascoltare pazientemente Karl, Maynard e Milton. Come valuti lo stato del mondo?
Come è avvenuto in passato, le recessioni hanno spinto le questioni ambientali fuori dall'agenda politica. Quando le cose vanno bene, i politici dicono di essere a favore dello sviluppo sostenibile, ma gli impegni sono stati dimenticati non appena la disoccupazione è iniziata a salire. Quindi si è tornati ad agire come al solito: più strade, ingrandimento degli aeroporti, tagli fiscali per incoraggiare il consumo. Gli scienziati avvertono che le temperature globali saliranno di parecchi gradi sopra i livelli del periodo preindustriale, se non cambieranno le politiche. Questa è economia da manicomio.
Lagarde: Maynard, qual è la tua risposta?
Keynes: Sono d'accordo con Fritz. Se dovessi consigliare Roosevelt oggi, spingerei per un New Deal verde. Mi è difficile immaginare un mondo senza crescita, qualcosa che è politicamente inaccettabile dei paesi in via di sviluppo, in ogni caso. Ma Fritz ha ragione, abbiamo bisogno di una crescita più intelligente e più pulita. Come tu stessa hai detto la scorsa settimana, Christine, se continuiamo così la prossima generazione sarà "arrostita, tostata, fritta e grigliata".
Schumacher: Non avrei potuto dirlo meglio io stesso.
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[1] In realtà Keynes non sostenne le riforme pro-sindacati (e pro-monopoli) di Roosevelt, consigliando al presidente americano di rimandarne l'attuazione dopo la depressione, nota nostra