Mascia avvisa: “Chi vuole lo scudetto se lo deve sudare”
Creato il 25 settembre 2013 da Shefutsal
Sabato scorso, in una giornata di sole splendente e caldo quasi estivo, al termine della Supercoppa Italiana di calcio a 5 femminile tra AZ e Sinnai, ho avuto l’onore di consegnare il premio Macron Store Roma Nord al miglior portiere della serie A 2012-2013. Quest’estate Marika Mascia è stata votata l’estremo difensore migliore d’Italia da una giuria di qualità composta da allenatori e giornalisti e dal pubblico di Facebook. A lei, capitano dell’AZ campione d’Italia, sono andati gli scarpini Kelme Copa Indoor. Un piccolo sorriso ad illuminare un pomeriggio deludente, con l’AZ sconfitto per 3-2 nella partita che ha aperto ufficialmente la stagione agonistica del grande futsal femminile italiano.
Classe 1987, solo 26 anni per Marika ma tanto pallone alle spalle, tanti sacrifici e scelte difficili per chi è costretta a lasciare la propria regione per continuare ad inseguire i propri sogni. E se adesso con la serie A di futsal femminile è facile vedere giocatrici italiane che si trasferiscono da nord a sud e viceversa per il pallone a rimbalzo controllato, qualche anno fa tutto questo era impensabile. Quando il Francavilla, la squadra di calcio a 11 della sua città scompare, Marika lascia la Puglia ed approda all’ISEF Napoli calcio a 5 che anche grazie alle sue parate vince uno storico scudetto nel 2010. Dopo il fallimento della squadra partenopea arriva un’altra scelta difficile con la rinuncia alle proposte di alcune società della neonata serie A femminile, per sposare invece il progetto teatino di Alex Zulli. Un anno di serie C in Abruzzo con l’AZ Gold Women Chieti per raggiungere la promozione e puntare allo scudetto l’anno successivo. Progetto ambizioso che solo un “pazzo” come Alex Zulli poteva proporre con convinzione ad una campionessa d’Italia.
Obiettivo centrato in pieno, con l’AZ di Mascia e Pastorini che ottiene la promozione due stagioni or sono e quest’anno domina il girone B della Serie A, vincendo un meritatissimo ed incredibile scudetto. E questa è storia recente: “Ringrazio la famiglia Zulli che mi ha dato questa possibilità. Il progetto era partire dalla serie C con me e Pastorini per arrivare alla serie A e fare poi degli acquisti. E così lo scorso anno sono arrivate Blanco, Cely, Reyes, Maione, Vuttariello.. E’ troppo semplice arrivare nella Lazio di quest’anno ed indossare i guanti da portiere. Ti metti in porta e tanto non ti arriva nulla. Partendo dalla serie C è stato uno scudetto molto più sudato e lo abbiamo sentito molto di più. Soprattutto visto tutti i problemi societari che abbiamo avuto durante l’anno e che siamo riusciti ad affrontare e superare”.
L’AZ dello scorso anno era davvero stellare ed una squadra molto forte di solito non offre al proprio portiere molte occasioni per mettersi in mostra. Eppure Marika ha messo d’accordo tutta la giuria con la sua personalità e talento, testa, mani e piedi. Un portiere completo con buoni piedi ed il vizio del gol: “Lo scorso anno è stata una stagione strepitosa e lo scudetto è stato un confermare quello che ci siamo meritati durante l’anno. Sono lusingata di quello che è stato espresso nei miei confronti, ma abbiamo lavorato tanto tutti insieme ed avevo tanti nomi importanti in squadra. E’ tutto questo che ha fatto si che io sia stata nominata il miglior portiere d’Italia”.
Sembra quasi timida quando si parla di lei, dei titoli vinti e della sua bravura. Gli occhi verdi guardano verso il basso e solo a tratti riconosci la Marika autoritaria e sicura che vedi in campo, quella che tra i pali è una garanzia e che avanza con la palla al piede fino a ben oltre il centrocampo per mettere sotto pressione l’avversario e sferrare il colpo del ko. Un portiere moderno e talentuoso che ama tirare a porta: “A me piace Lion che ha una sassata strepitosa a prescindere da Mammarella che è un mito. Lo scorso anno giocavamo spesso con il portiere di movimento ed anche oggi ci abbiamo provato (sul 2-1 Sinnai) senza successo. La squadra è cambiata e dobbiamo ancora oliare gli ingranaggi. Inoltre io, Pastorini e Reyes veniamo da due stiramenti e uno strappo muscolare e ci siamo allenate con il gruppo solo da lunedì. Oggi con i piedi ho sbagliato tantissimo, sembravo un portiere come tanti e mi dispiace non aver potuto aiutare la squadra. Sono contenta che si dice che sono un portiere completo ma questo non vuol dire che sono arrivata. Io voglio continuare a migliorare giorno dopo giorno perché è facile arrivare, ma è più difficile riconfermarsi”.
Domenica 29 settembre inizia quindi il campionato più difficile per l’AZ, quello della conferma. Acciacchi ed assenze a parte, le teatine viste sabato contro il Sinnai sono ingiudicabili. Buone individualità, grinta e carattere ma l’AZ non è certo solo questo: “Abbiamo lottato fino alla fine e sono contenta della prestazione e delle ragazze. Ci mancava Sara, un fenomeno, soprattutto a livello umano e mi dispiace che non abbia potuto esserci, perché oltre ad un cambio in più sarebbe stata una trascinatrice”. La prima avversaria sarà Woman Napoli ma Marika dovrà scontare un turno di squalifica: “Ci sarà Lia in porta e non ci saranno assolutamente problemi perché siamo una delle poche società che ha un secondo portiere che può essere tranquillamente il primo. Vuttariello è il mio braccio destro da sempre e me la porterei dappertutto”.
Quest’anno c’è uno scudetto da difendere con le unghie e con i denti: “Il progetto è diverso e la società ha iniziato a lavorare anche con le piccole. Sia io che Pastorini e Reyes ci potevamo svincolare ma siamo rimaste. Lo scorso anno avevamo una Ferrari, quest’anno abbiamo una 500, iniziamo così. Ci stiamo lavorando, inizieremo a montare i pezzi e a truccarli e daremo fastidio a tutti quanti. Aspettiamo anche il rientro di Sara Molina e magari il presidente ci farà qualche regalo un po’ più in la. Lui è pieno di sorprese e pazzo in tutto”. E’ una Marika fiera che guarda dritto in faccia: “Lo scudetto per adesso è nostro e ce lo siamo meritati”. Il tricolore che le brilla in mezzo al petto già batte forte e non ci pensa un attimo a lanciare il guanto di sfida: “Ciò che è sicuro è che chi verrà qua dovrà sudare, come ha fatto il Sinnai oggi e come farà la stessa Lazio … perché ''sempre acca adda passà'' ”.
di Letizia Costanzi
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