“Hsu Ji Behind the Screen”, Thomas Rio
Maya Meiri da Israele con This night, This World ha portato a casa il primo premio per la sezione Lyrical: un film intenso, capace di trasmettere con delicatezza i sentimenti del protagonista e trascinare lo spettatore direttamente nel suo flusso di coscienza. Nella categoria Music ha vinto invece Mns di Denis Carbone, dalla Germania: un mix sapiente delle tecniche che, attraverso l’elaborazione in digitale delle immagini, ha saputo restituire all’impiego dei laser una funzione creativa ed originale, diversa rispetto all’uso che solitamente se n’è fatto in passato, il tutto mettendo perfettamente in sincro musica elettronica e video, fondendole in maniera tale che l’una non possa funzionare senza l’altra.
Il premio alla migliore Web Series è andato ad Everything Is Perfect and There Are no Problems del norvegese Matt Willis Jones, al quale è stata riconosciuta la capacità di mettere in scena in ogni singolo episodio della serie la rappresentazione di un vizio della società attuale in rapporto al mondo del lavoro e non solo, mostrandone tutte le storture e aberrazioni attraverso uno stile assolutamente surreale ed ironico che rende l’opera certamente singolare nel suo genere, ma perfettamente capace di trasmettere in maniera efficace il suo messaggio.
Vincitori per la categoria Documentary sono stati i brasiliani Thiago Mendonça e Rafael Terpins, con Comics at War, un documentario di straordinaria originalità che, pur essendo biografico, riesce a sconfinare nella fiction mettendo insieme in maniera armoniosa, animazione, fumetto e film footage. Un’opera che si lascia seguire in maniera piacevole, regalando allo spettatore sia spunti di riflessione che di divertimento, un gradevole esempio di mix tra generi che in più ha il merito di nobilitare l’arte del fumetto.
Nella sezione Remix hanno invece vinto gli italiani Fabio Scacchioli e Vincenzo Core, con No More Lonely Night, premiato per la bravura nel mixare centinaia di frammenti tratti da diverse pellicole del passato, dando vita ad un’opera esemplare nel suo genere per la capacità di reimpiegare in modo creativo le fonti utilizzate. Un film sperimentale che all’interno dell’atmosfera tipica del noir sconfina, coraggiosamente, nei meandri dell’inconscio rivelandosi fortemente onirico e visionario. Infine il Premio speciale del pubblico, che è andato a The Good, the Bad and the Milky Way di Etler Dieter (Austria), apprezzato per il divertente miscuglio di generi che, pur non abbandonando mai il tono leggero da commedia strampalata, passa agevolmente dal film di zombi al western, dalla fantascienza all’erotico, dal noir al poliziesco, fino all’animazione.