Masi continua a essere al centro di diverse e giustificate polemiche a causa della sua propensione ad accondiscendere ai diktat del capo. Dopo aver tentato di congelare Michele Santoro (a proposito, ho provato dei “brividi” nel corso dell’intervista che ha rilasciato a Paragone nella puntata dell’Ultima parola dello scorso 15 ottobre), a quanto pare ne ha combinata un’altra delle sue, peraltro ampiamente preannunciata.
“Vieni via con me”, programma in quattro puntate (o forse due, o forse tre, o forse mezza) a cui dallo scorso aprile stanno lavorando Fabio Fazio e Roberto Saviano, è in forse a causa dei boicottaggi messi in atto dalla Rai. Nel corso di un’intervista rilasciata a Mentana nel Tg7 di ieri sera, Saviano ha detto che nel corso di questi mesi si sono verificati fatti piuttosto “bizzarri”: si va dalla “disorganizzazione” di base che non consentirà agli ospiti stranieri, che erano stati invitati e che già avevano dato la loro adesione (ma senza una conferma ricevuta in tempo utile, non parteciperanno), alla questione dei compensi di ospiti come Benigni e altri che, si scopre poi, avevano dato la loro disponibilità anche a titolo gratuito. Sono troppe le vicende che hanno messo in seria difficoltà una serena lavorazione del programma in cui si affronteranno (o forse no) temi spinosi come quello del dopo terremoto in Abruzzo, dei rifiuti di Napoli magicamente riapparsi, della fabbrica del fango (vedi Il Giornale & c.) e delle connivenze tra mafia e politica.
Saviano dice: « Non vogliono che le storie che ho scritto siano raccontate in prima serata e arrivino a molte persone», e il motivo è facilmente comprensibile.
Nell’intervista a Paragone Masi ha detto che un suo dipendente (Santoro) gli ha mancato di rispetto e per questo va punito. Wow! Illuminato da uno spirito aziendale! A questo punto però sorge spontanea una domanda semplice semplice: un manager che si rispetti non dovrebbe avere il ruolo di salvaguardare le casse dell’azienda per cui lavora? Da quel che si viene a sapere, a me sembra piuttosto che Masi stia facendo di tutto per mandare la Rai a carte quarantotto. O sbaglio?