Massari, vaccaboia!

Creato il 28 marzo 2015 da Bernardrieux @pierrebarilli1

Lasciando perdere le polemiche di giornata, qui si parla di Andrea Massari e del suo modo di comunicare a partire dalla sua campagna elettorale iniziata nel febbraio 2014 con la candidatura alle primarie del pd, poi conclusasi a giugno, sempre del 2014, con la sua elezione a Sindaco di Fidenza. Dunque, cinque mesi di una vera e propria campagna di marketing a tre livelli: il primo di accreditamento attraverso incontri con alcuni personaggi legati all'Api, alla cooperative e all'associativismo; il secondo, contatto diretto con  l'elettore casa per casa; terzo e ultimo, pura e semplice propaganda a partire dalle interviste ai giornali,  all'uso di volantini, lettere, internet con un sito personale,  twitter e facebook anche con pubblicità a pagamento, il tutto tradotto in ripetute parole d'ordine e metaforeche vanno a colpire l'immaginazione, emozionano e rendono tangibile una specifica visione del futuro.Lo dico,  il bravo politico, è quello che riesce a parlare senza dire, usabile in tutte le circostanze; Massari  in questo è un campione.
Non sto qui a farne l'elenco, per altro, anche se parziale, già fatto -clica qui- certo, con gli anglofonismi, tipo "coworking a servizio delle start-up", non  va da nessuna parte ma il resto, nel complesso roba tosta che funziona in campagna elettorale, ma poi...?Il timore, e già si sente odore di strinato,  è che il tutto - è passato quasi un anno- si riduca al gioco delle apparenze nel vuoto di motivazioni, di speranze di prospettiva, di obiettivi soddisfacenti e sensati, cioè nell'infilata di parole senza  contenuto che disegnano sul reale dilemmi astratti, contrapposizioni fittizie, un dire non dire onnicomprensivo, mai definito, buono a tutti gli usi.Non bastasse, il quotidiano locale da l'impressione che le molte parole e fotografie dedicate a Massari e ai suoi assessori siano un modo per nascondere profondi silenzi; basterebbe riflettere, anche solo sulle difficoltà nella pubblicazione sul quotidiano locale dei comunicati e delle prese di posizione di Rete Civica, per capire che aria tira.Per quel poco che ne capisco, oggi fare  politica in queste condizioni significa criticarne il   linguaggio,  mostrare i limiti che derivano dal fatto di essere un linguaggio parlato da "Nessuno".«"Nessuno" mi ha accecato», gridava Polifemo colpito da Ulisse che aveva scoperto per primo il trabocchetto del linguaggio. "Nessuno", appunto, parla il linguaggio dei politici del pd che amministrano Fidenza, la lingua è biforcuta.  Lo so,  lo dico senza remore: definire la politica come critica del linguaggio può apparire riduttivo. In realtà  pone il più attuale dei problemi: quello della verità, del rapporto di verità tra le persone.  Insomma, c'è una reticenza del fare, non andiamo fino in fondo alle affermazioni che noi stessi facciamo. Non lo facciamo perché c'è un freno: il timore che la verità - quale poi ? - non sia quella che ci fa liberi ma ciò che ci destabilizza...  un poco come nel gioco dell'oca dove sei il primo davanti a tutti, tiri i dadi e salta fuori che, a conti fatti, ritorni al punto di partenza... vaccaboia!(cp)http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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