Massimo Carlotto e Marco Videtta: l’Amara Vendetta di Sara

Creato il 03 febbraio 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Vittoria Averni 3 febbraio 2014 leggere, letteratura Nessun commento

Cosa ci spinge a rialzarci dopo essere stati buttati giù violentemente? Spesso è la volontà di ricominciare, la “voglia di vivere” che irrefrenabilmente ci invade, il voler essere più forti e tenaci di chi ci ha assalito dimostrandogli la nostra energia. Ma tra le ragioni che possono spingerci ad andare avanti dopo una brutta batosta ce ne possono essere di meno nobili, tra cui la rivalsa su chi ci ha fatto del male, spesso molto più forte e determinante di tutto il resto. “La vendetta è un piatto che va servito freddo” dice un vecchio adagio sempre attuale, ed è il motto che potremmo affibbiare a Sara, la protagonista de Il prezzo della verità, terzo romanzo del ciclo Le Vendicatrici scritto da Massimo Carlotto e Marco Videtta e pubblicato da Einaudi lo scorso ottobre. Ciò che anima la vita di Sara è la ricerca della verità sul rapimento e la morte del padre, vicenda che l’ha segnata sin da quand’era bambina facendola diventare una giustiziera (o vendicatrice, usando il nome della collana a cui appartiene il volume) che, con forza e determinazione, riesce man mano a far luce sugli intrighi che stanno dietro l’omicidio del genitore. Ma quella verità che pensava essere così semplice da raggiungere è un complesso sistema di scatole cinesi: ne apri una e ne trovi dentro un’altra e così via finché, scoperta dopo scoperta, si arriva fino in fondo. Purtroppo, quello che Sara trova è fonte di tale amarezza che viene da chiedersi se ne valesse veramente la pena. In realtà, molti asseriscono che sia preferibile una brutta verità ad una bella bugia, e personalmente condivido questo pensiero, ma l’essere ossessionati dallo svelare i retroscena di azioni compiute nel passato conduce, come nel caso di Sara, ad alienarsi ed a restare incatenati ad eventi dolorosi e, di conseguenza, a respingere il presente e l’affetto di chi tiene realmente a noi, probabilmente per la paura di essere feriti nuovamente. La vendetta logorante ed estenuante ordita dalla protagonista negli anni la indurisce e la rende quasi del tutto insensibile ai sentimenti propri ed altrui, dimostrando l’effetto perverso della rivalsa, che più si cerca di portare avanti più ci trascina in basso.

Il prezzo della verità è dunque un romanzo sull’impossibilità di andare avanti, di procedere con la propria vita per l’insostenibile peso che il passato ha su di noi. Azioni ed avvenimenti che cambiano per sempre non solo il nostro mondo, ma il nostro stesso modo di essere, la nostra persona, ciò che ci definisce. Un libro sull’amarezza di una esistenza vissuta nel ricordo ostinato e nella ricerca, sul vuoto e sul silenzio che circondano Sara e tutte le persone che non riescono a passare oltre. Le vicende innumerevoli ed estreme che la coinvolgono sono narrate dai due autori con grande semplicità e suspense allo stesso tempo, tanto da incatenare letteralmente il lettore sempre più bramoso di conoscere il destino di Sara. Uno stile particolarmente scorrevole e privo di lunghi antefatti e descrizioni quello di Massimo Carlotto e Marco Videtta, uno stile che rende particolarmente piacevole la fruizione di questo Il prezzo della verità, che, nonostante la durezza dell’argomento trattato, resta un testo di immediato svago, non difficile. Probabilmente meno azioni da spia inglese, di grande appariscenza ma poco consistenti nel caratterizzare la storia, e una maggiore introspezione della protagonista e dei personaggi che le ruotano attorno avrebbero permesso di affrontare con più intensità e spessore la tematica della ricerca della verità e della vendetta, rendendo il romanzo sicuramente più impegnativo ma allo stesso tempo decisamente più interessante.

In copertina: Massimo Carlotto


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